Silvio Berlusconi consegna lo scettro del centrodestra a Matteo Salvini e lo fa prima della protesta in piazza San Giovanni che il leader della Lega ha chiamato contro il governo. Una mossa a sorpresa che crea un solco ancora più profondo in Forza Italia, tra chi, come Maria Stella Gelmini, sponsorizza una salda alleanza con il Carroccio e chi, come Mara Carfagna, è orgogliosa di sentirsi antisalviniana. Il Cav detta quindi la linea e, durante una passeggiata all’Eurochocolate di Perugia, conferma la sua presenza sabato a Roma, al fianco di Salvini e Giorgia Meloni, e spazza ogni dubbio sulla leadership dell’alleanza: “Nel centrodestra, come in tutte le coalizioni dovrebbe essere, abbiamo sempre detto che il leader è colui il cui partito ottiene più voti: quindi è logico che, se Salvini è oltre il 30%, sia lui il leader del centrodestra”. Con un distinguo, tanto per ricordare che gli azzurri non sono disponibili a essere fagocitati da via Bellerio: “Noi siamo i continuatori della tradizione liberale, occidentale, cristiana, garantista”. Nulla a che vedere quindi con quella “destra destra” che probabilmente troverà a Roma lo spazio nella piazza.
Un fulmine al ciel sereno, o meglio uno spettro che si concretizza e che la stessa Carfagna qualche giorno fa aveva paventato. La vicepresidente della Camera ha criticato la presenza di Casapound al fianco di Forza Italia e precedentemente aveva avvertito su come l’entusiasmo alla partecipazione in piazza potesse trasformarsi in un atto di “sottomissione” alla Lega, secondo lei da evitare. Carfagna a San Giovanni non ci sarà, come molti dei suoi sostenitori, tra questi Renato Polverini (ormai fuori dal partito), ma si racconta anche di fedelissimi alla cerchia pro-Lega che diserteranno. Un atteggiamento, unito a critiche, quello della ex coordinatrice nazionale che hanno fatto infuriare Berlusconi. In un colloquio con Repubblica infatti in Cav, alla domanda se fosse soddisfatto della sua deputata in questo periodo e dei suoi distinguo, non ha usato il guanto di velluto: “Ovviamente no, per niente. Noi siamo per il centrodestra unito”.
E se Forza Italia continua nel suo logorio interno, l’appuntamento di domani alle 13 si arricchisce di nuovi attriti all’interno della coalizione. Giorgia Meloni punta infatti i piedi sul colore della piazza: “Noi ci saremo con le bandiere tricolori, come avevamo promesso e come tutti avevamo annunciato. Mi dispiace però dover scoprire a 24 ore dal suo svolgimento, che quella che doveva essere una manifestazione di tutti avrà in realtà i simboli della Lega, addirittura sul palco. Come se fossimo ospiti in casa d’altri, in una piazza che, con passione, abbiamo contribuito a riempire”. La leader di Fdi getta infatti sale sulla piaga: “Peccato, un’altra occasione persa di dimostrare che siamo compatti, di mettere i sogni del nostro grande popolo prima degli interessi del singolo partito”. Per il momento l’unico intervento ufficiale è quello in chiusura di Salvini, ma sia Meloni che Berlusconi hanno annunciato la loro volontà di parlare. Il Capitano però non si scompone difronte alle ultime polemiche e guarda a domani: “Chiediamo trasparenza, onestà, meno tasse, più sviluppo. Una marea umana bella, pacifica ma determinata, con un’idea di futuro, opposta a quella di un governo di poltronari”.