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Ciclismo, addio a Scarponi: dagli esordi al trionfo al Giro 2011

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Soprannominato ‘l’Aquila di Filottrano’, Michele Scarponi, morto a 37 anni mentre si stava allenando, investito da un furgone a Filottrano (Ancona), era un ciclista di grande generosità e dalle grandi doti di scalatore. Il traguardo più importante della sua carriera è la vittoria al Giro d’Italia 2011 dopo la squalifica di Alberto Contador. Nato a Osimo nel 1979, diventa professionista dal 2002, ingaggiato dall’Acqua & Sapone-Cantina Tollo, squadra di Mario Cipollini.  L’anno dopo si mette in luce nelle classiche di primavera con vari piazzamenti (settimo all’Amstel Gold Race, quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi), e così pure nel 2004, quando si aggiudica la Settimana Ciclistica Lombarda e la storica Corsa della Pace, primo italiano a riuscirvi, cogliendo anche il quarto posto alla Freccia Vallone e il settimo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Nel 2005 si trasferisce in Spagna, alla Liberty Seguros-Würth di Manolo Saiz, concludendo al dodicesimo posto la Vuelta; l’anno seguente rimane quindi coinvolto, insieme a buona parte della sua squadra, nell’inchiesta doping conosciuta come Operación Puerto. Dopo aver ammesso alla Procura del CONI i propri legami col medico Eufemiano Fuentes, nel luglio 2007 viene squalificato per diciotto mesi. Scontata la squalifica, nel 2009 vince la Tirreno-Adriatico davanti a Stefano Garzelli e Andreas Klöden. In maggio si aggiudica anche le tappe di Mayrhofen e di Benevento al Giro d’Italia, che concluse in 32/a posizione. Nel 2010 vince di nuovo la Tirreno-Adriatico e chiude quarto al Giro d’Italia vincendo la prestigiosa tappa da Brescia all’Aprica. Chiude la stagione con il secondo posto al Giro di Lombardia, battuto dal belga Philippe Gilbert. Nel 2011 la vittoria al Giro d’Italia grazie alla squalifica di Contador. Scarponi arriva secondo alle spalle dello spagnolo e davanti a Vincenzo Nibali. In seguito alla squalifica di Contador per positività al clenbuterolo conquista a tavolino il successo finale della ‘corsa rosa’ e la Coppa del 150º anniversario dell’Unità d’Italia. Oltre al successo al Giro, ottiene, sempre per la squalifica di Contador, anche la vittoria finale della Volta Ciclista a Catalunya. Nel 2012 è ancora quarto al Giro d’Italia e prende parte al Tour de France. Nel 2013 altra ‘medaglia di legno’ al Giro, è quinto alla Liegi-Bastogne-Liegi e vince il Gran Premio Costa degli Etruschi. Nel 2014 Scarponi viene ingaggiato dalla formazione kazaka Astana, capitanata da Vincenzo Nibali. Partecipa al Giro d’Italia con i gradi di capitano ma è costretto al ritiro per una caduta nella tappa di Montecassino. Successivamente al Tour de France 2014 e al Giro d’Italia 2016 è un gregario fidato di Nibali, contribuendo al successo finale del messinese. Solo poche settimane fa era stato promosso capitano della Astana per il prossimo Giro d’Italia dopo il forfait di Fabio Aru ed aveva appea vinto una tappa al Tour of the Alps. Sorridente e sempre pronto all’ironia, Scarponi era uno dei corridori più amati. Lascia la moglie e due figli gemelli.

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