Il Coni non dovrebbe essere ‘riorganizzato’ mediante decisioni unilaterali da parte del Governo”, ma “dovrebbe essere un’organizzazione autonoma e legittimamente indipendente governata prioritariamente dalla Carta Olimpica e dal proprio statuto, nell’ambito delle leggi applicabili in base alle quali è legalmente registrato nel Paese“. E’ quanto spiega il Comitato Olimpico Internazionale nella lettera inviata questa mattina al presidente del Coni Giovanni Malagò in merito ad alcune disposizioni contenute nella legge di riforma dell’ordinamento sportivo in discussione in parlamento. “La sua governance interna e le sue attività devono essere stabilite e decise nell’ambito del proprio Statuto, e la legge non dovrebbe avere per obiettivo un ‘micromanaging’ della sua organizzazione interna e delle sue attività”, prosegue il Conitato, commentando il Capo I, articolo 1, comma 1 della legge, suggerendo come la frase ‘per il riordino del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e della disciplina di settore’, dovrebbe essere sostituita dalla seguente (o similare) disposizione: ‘per supportare il Coni nelle sue attività [à], secondo i seguenti principi e criteri direttivi, e solo se nella piena ottemperanza della Carta Olimpica’.
Commentando il Capo I, comma 1 dell’articolo 1, alla lettera I, della legge, il Cio spiega di capire “perfettamente che le entità che compongono il Coni sono autonome e legalmente indipendenti (non solo rispetto al Coni ma anche rispetto alle autorità di governo). Detto questo, le entità che compongono il Coni dovrebbero rimanere vincolate agli statuti del Coni, della Carta Olimpica e agli statuti delle organizzazioni sportive internazionali alle quali sono affiliate, e dovrebbero completamente rendere conto al Coni per ogni specifica assistenza finanziaria e tecnica che possono ricevere dal Coni (proprio come loro stesse devono rendere conto nei confronti delle relative autorità di governo per fondi pubblici che possono ricevere dal governo, ma ciò non significa che il governo possa avere un ‘controllo’ specifico sulle stesse)”. “Conseguentemente”, il Cio suggerisce che l’inizio di tale disposizione “dovrebbe essere leggermente rivisto come segue (o in modo similare): ‘sostenere la piena autonomia gestionale, amministrativa e contabile delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate, degli enti di promozione sportiva e delle associazioni benemerite rispetto al Coni, fermo restando il fatto che queste organizzazioni che sono membri del Coni rimangano vincolate agli Statuti del Coni e devono rendere conto al Coni per qualsiasi specifico aiuto finanziario e tecnico che possono ricevere dal Coni, così come devono rendere conto alle relative autorità di governo per qualsiasi finanziamento pubblico che possono ricevere dal governo, come previsto'”.
In riferimento alla disposizione della lettera L del comma 1 dell’articolo 1, per il Comitato Olimpico Internazionale questa “dovrebbe essere discussa e concordata tra le autorità governative e il Coni. Questa è parte dell’organizzazione e della governance interna del Coni, e le entità territoriali/decentrate del Coni potrebbero avere poteri specifici per sviluppare lo sport e l’Olimpismo a livello regionale e/o poter esercitare qualsiasi altra funzione cosi come delegato dal Coni”. E la disposizione riguardante la lettera M, “dovrebbe essere discussa e concordata tra le autorità governative e il Coni, o semplicemente rimossa perché questa è parte della governance interna del Coni e dovrebbe essere determinata dal Coni, prendendo in considerazione i principi della buona governance del Movimento Olimpico”.