Roma, 31 lug. (LaPresse) – “La famiglia di Alika non è sola. Ci prenderemo cura di sua moglie e di suo figlio”. A parlare è Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova dopo l’omicidio accaduto in pieno centro, su cui chiede con fermezza che venga fatta giustizia quanto prima, per la famiglia di Alika e per una intera città che non può che essere sgomenta per quanto accaduto. “Quando ho abbracciato Charity, moglie di Alika in piazza, ho sentito tutto il suo dolore, la sua disperazione e ho promesso a lei e a tutta la comunità nigeriana che non sarebbe rimasta sola. Così questa mattina, alle 8.30 ho riunito la giunta insieme a tutti i dirigenti ed al segretario comunale per confermare gli impegni presi. Per prima cosa abbiamo istituito un fondo di 15mila euro a sostegno della famiglia per consentirle di gestire nell’immediato il sostentamento e le spese per il funerale; collaboreremo in sinergia con il comune di San Severino, città di residenza della famiglia di Alika, affinché possa essere garantito un aiuto e un sostegno prolungato nel tempo. Sono già in contatto con il sindaco Piermattei per attuare le misure di sussidio. Sarà aperto un conto corrente dedicato dove chiunque potrà inviare le proprie offerte per sostenere la famiglia. Ed infine ci costituiremo parte civile contro l’aggressore a tutela dell’immagine e dei valori di Civitanova che è sempre stata una città civile, accogliente, generosa, pacifica e solidale e che è sgomenta e addolorata per una vicenda estranea al suo carattere ed alla sua anima. Questo è momento di agire – conclude il Sindaco – e dare risposte concrete alla cittadinanza. Sia sul fronte della sicurezza, e lo stiamo già facendo con la Prefettura, sia sul fronte umano con gli aiuti, già stanziati per la famiglia di Alika. La mia città, Civitanova, è una comunità coesa e altruista pronta a tendere sempre la mano a chi ha bisogno. E’ a lei, e a tutti coloro che vorranno continuare a sostenere la famiglia di Alika, che va la mia più profonda gratitudine”.
Civitanova: sindaco, fondo sostegno a famiglia Alika, non li lasciamo soli
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