Il Senato ha approvato definitivamente il ddl in materia di Azione di classe con 206 voti favorevoli, un voto contrario e 44 astensioni.
Il ddl trasferisce la disciplina dell’azione di classe dal codice di consumo al codice di procedura civile al fine di potenziarne la portata e l’ambito di applicazione soggettivo e oggettivo. La prima novità riguarda l’estensione generalizzata della legittimazione ad agire a tutti i soggetti che avanzino pretese risarcitorie rispetto a condotte lesive. La seconda novità riguarda l’ampliamento degli strumenti di tutela con l’introduzione dell’azione inibitoria collettiva. Il testo, inoltre, prevede nuove modalità di adesione all’azione e introduce la disciplina degli accordi transattivi tra le parti.
Oggi, in sede di replica, i relatori hanno evidenziato che l’introduzione dell’azione collettiva nel codice di consumo, nel 2005, non ha funzionato: la procedura si è rivelata farraginosa, lenta, costosa, poco efficace. Di qui la decisione di trasporre l’istituto nel codice di procedura civile, di eliminare il riferimento ai consumatori e di estendere la titolarità dell’azione e l’ambito applicativo. Secondo quanto si legge in una nota del Senato, il testo “è equilibrato, il vaglio di ammissibilità del giudice bloccherà le azioni pretestuose e infondate e il procedimento, regolato dal rito sommario di cognizione, offrirà maggiori garanzie anche ai destinatari dell’azione collettiva”.
Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Julia Unterberger (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU), Stancanelli (FdI), Bellanova (PD), Briziartelli (L-SP), Riccardi (M5S). La sen. Gallone (FI) ha dichiarato l’astensione, giudicando il provvedimento sbilanciato a favore dei consumatori; il sen. Quagliarello (FI) ha annunciato voto contrario.