L’accordo sul clima di Parigi “è solo un inizio”, “altre misure sono necessarie per contrastare il riscaldamento globale”. Queste le parole la cancelliera tedesca Angela Merkel, nell’ambito della conferenza sul clima Cop23 a Bonn. “Sappiamo che con gli attuali impegni non raggiungeremo l’obiettivo dei 2 o 1,5 gradi”, ha affermato Merkel, facendo riferimento all’obiettivo concordato per limitare il riscaldamento globale.
Sempre parlando a Bonn, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto a tutti i Paesi di affrettare la transizione alle energie pulite per contrastare il cambiamento climatico e l’impatto dell’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi. Macron ha aggiunto che la Francia contribuirà a supplire alla mancanza di fondi per la ricerca sul clima che deriverà dalla decisione di Washington.
L’ALLARME DEGLI SCIENZIATI. Stando a quanto certificato dal Global Carbon Budget, elaborato ogni anno da circa 80 scienziati di 15 Paesi e anticipato al vertice di Bonn, le emissioni globali di anidride carbonica prodotte dai combustibili fossili cresceranno del 2% nel 2017, dopo tre anni di stagnazione, principalmente a causa del maggiore uso di carbone in Cina.
La conclusione principale è che il 2017 si chiuderà con 37.000 milioni di tonnellate di anidride carbonica in più nell’atmosfera per colpa dei combustibili fossili. Con un incremento del 2% rispetto alla rilevazione precedente. Se a tale cifra si aggiungono il resto delle emissioni di CO2 causate da altre attività, come la deforestazione, il 2017 si rivela un anno da oltre 41 miliardi di tonnellate di CO2 in più. Glen Peters, direttore del centro di ricerca CICERO a Oslo e uno degli autori dello studio, ha detto che “l’aumento delle emissioni nel 2017 è dovuto principalmente alla crescita della produzione in Cina, che salirà del 3,5% dopo due anni stabili”.