(LaPresse) – La seconda giornata del consiglio europeo sul Recovery Fund si è aperto con un vertice ristretto, a 7, dopo che ieri non si è arrivati a un accordo. Presenti oltre al premier italiano Conte, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e la presidente della commissione Ursula Von Der Leyen, anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Macron, lo spagnolo Pedro Sanchez e il primo ministro olandese Mark Rutte. Proprio con il politico dei Paesi Bassi, ieri, si è giocato un duro braccio di ferro: la proposta secondo il nostro presidente del Consiglio, “è incompatibile con i trattati e impraticabile sul piano politico”. Secca la risposta di Rutte: “Impraticabilità? Non la beviamo. È una situazione eccezionale”. Ma Conte è fiducioso: “Il no olandese? Nulla è incrollabile” ha detto ieri cercando di non perdere di vista l’obiettivo: condurre in porti i 750 miliardi di aiuti per i paesi più duramente colpiti dal Covid–19. Tuttavia la situazione sembra ancora imballata: nella notte non è giunta nessuna nuova proposta.
Consiglio Ue, la seconda giornata si apre con un vertice ristretto
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