“Questo non è un piano del governo ma del sistema-Italia, quindi deve essere ampiamente condiviso e costituire le basi per ricostruire e trasformare il Paese garantendo una robusta ripresa, una più efficace resilienza e la realizzazione delle riforme che valgano a superare le carenze strutturali del Paese e a migliorarne la competitività”. È quanto avrebbe detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Recovery Plan nel corso dell’incontro con Confindustria. Per il premier: “L’obiettivo è offrire una pronta ripresa al Paese, dopo questi mesi di sofferenza e recessione economica. Stiamo creando le premesse per ripartire più forti di prima”. “Dobbiamo affrontare questa sfida, tra le più importanti dal secondo dopoguerra, con spirito di intrapresa comune” ha aggiunto Conte.
Confindustria, “prima ancora di entrare nel merito del Pnrr, in questo primo incontro con il Governo, ha posto quattro questioni prioritarie inerenti il metodo. A ispirarle è esclusivamente l’interesse nazionale affinché il Pnrr, un’occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia. La prima osservazione – si legge in una nota degli industriali dopo diffusa dopo l’incontro tra Carlo Bonomi e Giuseppe Conte – riguarda la mancata conformità con le linee guida indicate dalla UE e aggiornate venerdì scorso a seguito della consultazione tra Commissione, Governi e Parlamento Europeo. Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale, che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perché la Commissione stessa possa verificarne l’attuazione, sia nell’arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione”.