“Entrambe le forze politiche M5S e Lega – e soprattutto i Cinquestelle – hanno basato quasi interamente la loro campagna elettorale sul diritto dei ‘truffati’ dalle banche di essere risarciti. A una prima lettura, trovo il punto del contratto di Governo riservato ai rimborsi quanto meno lacunoso e vago”. È la riflessione che fa a caldo Letizia Giorgianni, presidente dell’Associazione Vittime del Salva-banche e candidata non eletta di Fdi alle elezioni 4 marzo, dopo aver preso visione della versione definitiva del contratto di Governo.
Il punto 5 prevede che “per far fronte al risarcimento dei risparmiatori ‘espropriati’ si prevede anche l’utilizzo effettivo di risorse, come da legge vigente, provenienti da assicurazione e polizze dormienti”. Nel passaggio successivo si aggiunge che “la platea dei risparmiatori che hanno diritto a un risarcimento, anche parziale, deve essere allargata anche ai piccoli azionisti delle banche oggetto di risoluzione”.
Che cosa non viene specificato?
“Da dove prendono questi soldi? Sui conti dormienti non c’è una legge. Teniamo conto che i conti dormienti sono quelli che dopo dieci anni nessuno riscatta e in genere sono conti con pochissimi risparmi. Nel peggiore dei casi sembra più una presa per i fondelli che una vera proposta, in ogni caso è un’assurdità. È un fondo irrilevante rispetto ai 3 miliardi che servirebbero per rimborsare al 100% quei circa 300mila ‘truffati’ dalle banche che non hanno ricevuto ancora un quattrino”
E la sua associazione cosa propone?
“Se le banche nuove venissero defiscalizzate, gli utili in più potrebbero essere destinati agli ‘espropriati’. È vero che sono banche private, ma esiste la moral suasion.
Il contratto prevede di rivedere radicalmente il ‘bail-in’ bancario…
“Senz’altro il Bail-in non è vantaggioso per l’Italia, ma non so se sia fattibile rivederlo visto che si tratta di una direttiva europea recepita dal nostro Paese.
Alla fine, secondo lei, il governo gialloverde riuscirà a risarcire i risparmiatori?
“Il mio auspicio è che non siano solo promesse, con meccanismi che a oggi non sono ben specificati”
Cosa potrebbero fare Di Maio e Salvini, o il premier che loro indicheranno?
“Per esempio la Banca d’Italia – che per noi resta la maggiore responsabile – ha sbandierato importanti utili per il 2017 che in parte andranno allo Stato. Se una parte di questi venisse convertita in titoli di Stato, sarebbe cosa buona e giusta”
