Stop ai sussidi alle fonti fossili entro la fine del 2022, con alcune eccezioni, e per quei settori con emissioni di CO2 non catturabile. Questa la Dichiarazione sul ‘Sostegno pubblico internazionale alla transizione all’energia pulita’ che è stata firmata alla Cop26 a Glasgow da oltre 20 Paesi, tra cui l’Italia, e gli Stati Uniti. L’impegno punta a fermare gli aiuti pubblici “al settore energetico internazionale” dei combustibili fossili che non prevedano tecnologie per l’abbattimento delle emissioni; letteralmente ‘unabated’, cioè emissioni non in grado di essere catturate e stoccate.
Vengono previste delle eccezioni che però siano comunque in linea con l’accordo di Parigi e con il mantenimento al di sotto della soglia di aumento medio della temperatura globale di 1,5 gradi.
Tra i Paesi firmatari (in tutto 25), oltre all’Italia e agli Stati Uniti, ci sono l’Agenzia francese per lo sviluppo, l’Albania, il Canada, il Costa Rica, la Danimarca, la Banca Europea degli investimenti, l’Etiopia, le Isole Fiji, la Finlandia, la Nuova Zelanda, il Portogallo, la Slovenia, la Svizzera, e il Regno Unito.
Secondo quanto riportato da ‘Bloomberg’, l’Italia ha aderito alla Dichiarazione all’ultimo minuto questa mattina; “Roma – viene riferito da Bloomberg green – aveva fatto sapere al Regno Unito mercoledì sera che non avrebbe firmato”. Ma, citando fonti del ministero della Transizione ecologica, è stato fatto presente che “i negoziatori hanno lavorato fino alla scadenza”.