Fabrizio Corona non è un delinquente, ma è un gradasso, un “ganassa” che piace alle donne. La gente, quando sente che è ancora in carcere, non ne capisce la ragione e reagisce dicendo “por fioeu”. Non ha dubbi l’avvocato Ivano Chiesa, difensore dell’ex re dei paparazzi, che negli anni si è comportato da “sciamannato”, ma “è una persona estremamente intelligente, un grande imprenditore e un grandissimo lavoratore”, che è stato in grado, semplicemente promuovendo la sua immagine, di guadagnare milioni e milioni di euro. L’avvocato Chiesa e il codifensore Luca Sirotti, per queste ragioni, hanno chiesto ai giudici della Sezione misure di prevenzione di restituire al loro cliente sia l’appartamento in via De Cristoforis a Milano, dove abitava prima dell’arresto nell’ottobre del 2016, sia i 2,6 milioni di euro trovati in parte nel controsoffitto della casa della sua collaboratrice Francesca Persi e in parte in due cassette di sicurezze in Austria. I legali hanno anche chiesto ai giudici di non confermare o aggravare la misure della sorveglianza speciale, che potrebbe incidere sulla richiesta di Corona di uscire dal carcere e tornare in affidamento in prova ai servizi sociali, su cui si esprimerà la Sorveglianza nei prossimi mesi.
Corona, pm ai giudici: “Ridategli 1,8 milioni, ma non la casa”
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