“Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico: il mondo si deve svegliare. il coronavirus è il nemico pubblico numero uno“. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus durante il meeting in corso a Ginevra per affrontare l’emergenza sanitaria legata alla diffusione dell’epidemia partita da Wuhan. L’OMS ha dato un nome al nuovo coronavirus, ribattezzato Covid-19. “Avere un nome significa evitare altri nomi che possano essere inaccurato o stigmatizzanti e ci dà anche un format standard da usare per ogni futura epidemia di coronavirus”, ha sottolineato Ghebreyesus, aggiungendo che “il primo vaccino potrebbe essere pronto in 18 mesi“.
Il bilancio dei morti, intanto, ha superato quota 1000: sono 1018 dopo le ultime 108 vittime registrate in Cina, quasi tutte nella provincia di Hubei. Oltre 43mila i contagi con il primo caso registrato a San Diego, in California: si tratta di un cittadino americano evacuato da Wuhan, città focolaio dell’epidemia. Pechino nel frattempo annuncia la sperimentazione sui topi di un primo vaccino mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inviato una squadra di esperti in Cina. Secondo l’OMS il numero di infezioni rilevate quotidianamente nel Paese si sta stabilizzando, ma è presto per affermare che l’epidemia abbia superato il suo picco.
“Sono migliorate le condizioni generali dei coniugi cinesi. In particolare l’uomo, ha una partecipazione attiva alla respirazione. Siamo cautamente ottimisti”. Lo hanno fatto sapere i medici dello Spallanzani, durante un punto stampa. La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus, è tuttora ricoverata in terapia intensiva – si legge nel bollettino odierno – Presentano entrambi un lieve miglioramento delle condizioni generali.
Nella struttura della Capitale tredici pazienti sono tutt’ora ricoverati: 3 sono casi confermati (la coppia cinese ed il giovane proveniente dal sito della Cecchignola), 9 sono pazienti sottoposti a test e in attesa di risultato. Un solo paziente rimane comunque ricoverato per altri motivi clinici. Continua la quarantena per le 20 persone che sono state contatti primari dei due coniugi cinesi.
Ed è risultata negativa la neonata cinese portata ieri in ospedale a Prato dalla famiglia, rientrata da 9 giorni da Wuhan, che si è recata ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano di Prato, preoccupata per la salute della loro piccola di nove mesi. La neonata accusava alcuni sintomi, tra cui febbre alta, che rientrano nei criteri clinici di soggetto a rischio contagio, oltre a essere positiva al criterio epidemiologico. E’ stata immediatamente presa in carico dal personale sanitario in pronto soccorso ed è stato attivato il percorso di gestione per caso sospetto di infezione da nuovo coronavirus che prevede il ricovero in isolamento in attesa del riscontro diagnostico. Il campione biologico è stato inviato al Policlinico di Siena e in poche ore è arrivato il risultato negativo. La piccola è ancora oggi ricoverata in ospedale con sintomi febbrili, ma non si trova più in isolamento. La notizia è stata data dall’Asl Toscana Centro.
In Italia il governo studia misure a sostegno delle imprese e conferma lo stop temporaneo dei voli: “Il blocco deciso su indicazione del ministero della Salute resterà fino a quando la comunità scientifica ci dirà che c’è un rallentamento dei contagi”, ribadisce il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Allo stesso modo la prevenzione rimane “massima” sul nostro territorio: chi arriverà in un qualsiasi scalo italiano con voli provenienti da Roma sarà sottoposto alle procedure sanitarie già in atto per i voli internazionali che prevedono l’accertamento di eventuali febbri sospette con il termoscanner.
Sono pesantissime le ricadute sull’economia mondiale con gravi ripercussioni sul turismo, anche in Italia. Nel 2019 il nostro Paese è stato il più visitato dai turisti cinesi, con 3,5 milioni di arrivi. Secondo Federalberghi le stime per il 2020 sono tutt’altro che rosee: il blocco dei voli da e per la Cina sta già portando una valanga di disdette da parte di tour operator e agenzie cinesi con perdite per il nostro turismo che potrebbero essere massicce.
Si moltiplicano le defezioni degli espositori nelle fiere internazionali con un effetto domino che appare inarrestabile e che coinvolge congressi, vertici e anche gli eventi sportivi globali. Facebook, Apple e Microsoft hanno limitato i viaggi dei propri dipendenti in Cina mentre sono state rinviate il Singapore Air Show, biennale delle tecnologie aerospaziali, e la fiera degli agenti di viaggio a Singapore. Stessa cosa per la fiera del libro di Taipei mentre aumentano i ritiri al Mobile World Congress di Barcellona, la più importante fiera di telefonia che si terrà dal 24 al 27 febbraio a Barcellona: dopo Nvidia, Ericsson, Sony e Lg anche Amazon dà forfait.
In particolare gli effetti dell’epidemia iniziano a sentirsi anche sulla tecnologia con prodotti come l’iPhone 12 e la PlayStation 5 che potrebbero non arrivare sul mercato entro i tempi previsti. La colpa è della chiusura degli stabilimenti di Foxconn e Pegatron a Zhengzhou, capitale della provincia di Henan e nota come “iPhone City”. Si tratta infatti di due aziende tra i principali produttori di componenti fondamentali per dispositivi quali appunto il telefono targato Apple. Secondo alcuni analisti, Cupertino avrebbe deciso di spostare in India l’assemblaggio dei prossimi iPhone proprio in virtù della chiusura o delle limitazioni delle fabbriche cinesi per via del virus.
E non è tutto perché le ricadute del coronavirus investono anche i calendari dello sport mondiale: bloccati numerosi match della Champions League asiatica, rimandati al 2021 i mondiali indoor di Atletica leggera previsti a Nanchino dal 13 al 15 marzo, mentre nel tennis l’appuntamento con il round robin del Gruppo I (Asia-Oceania) di Fed Cup, in programma questo febbraio a Dongguan è stato spostato in Kazakistan.