(LaPresse) Tra i tanti cambiamenti dovuti al coronavirus c’è anche quello del prezzo del tartufo, crollato nel giro di pochi mesi. Le restrizioni hanno portato a orari di apertura dei ristoranti più brevi e all’annullamento delle fiere annuali, lasciando nelle mani dei cercatori del prelibato, e generalmente costosissimo, fungo sotterraneo grandi quantità di prodotto invenduto. “Nelle fiere riuscivamo a vendere anche pezzi più piccoli o leggermente difettosi ma di grande qualità”, sottolineano alcuni esperti del settore ad Acqualagna, piccolo comune della provincia di Pesaro Urbino,considerata la capitale del tartufo nel centro Italia. I ristoratori hanno invece creato menù promozionali a 55 euro per attirare clienti.
Coronavirus: ristoranti poco frequentati e fiere annullate, crolla il prezzo del tartufo
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