Il feretro di Maurizio Costanzo è arrivato in Campidoglio alla presenza di Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. Costanzo è morto ieri a 84 anni. La camera ardente è accessibile nelle giornate di oggi e domani.
Alla camera ardente per Maurizio Costanzo, allestita nella sala della Promoteca in Campidoglio a Roma, ci sono due dei suoi figli, il regista Saverio Costanzo e la sceneggiatrice Camilla Costanzo, e la prima moglie Flaminia Morandi. Tra le centinaia di persone in fila per l’ultimo saluto al giornalista e conduttore tv, oltre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, tra i primi ad arrivare Francesco Rutelli con la giornalista Barbara Palombelli, l’attrice Manuela Aureli e, tra le lacrime, Mara Venier e Pierluigi Diaco.
Pippo Baudo: “Ha fatto grande la tv, con lui mia prima intervista”
Pippo Baudo ha ricordato Maurizio Costanzo questa mattina su Rtl 102.5 in ‘Non Stop News’. “È stato uno dei primi personaggi importanti che ho conosciuto. È stato lui a farmi la prima intervista nel 1960 su un grande settimanale. Ero appena arrivato a Roma e mi colpì la sua simpatia nell’attaccarmi in senso positivo e di stanarmi nelle mie ambizioni. Era un grandissimo giornalista”, ha detto. Rispetto alla sua scomparsa, Baudo ha raccontato: “Sapevamo che non stava bene, ma non fino a questo punto, non in maniera così grave. La situazione si è aggravata improvvisamente purtroppo. Lascia la scia di un grande personaggio televisivo che ha fatto grande la televisione, che ha contribuito a inventarla. Ci lascia un grandissimo personaggio”.”Umanamente era molto disponibile”, ha evidenziato Baudo. “Si apriva e faceva aprire, e questa era la sua grande capacità. E infatti il Maurizio Costanzo show era uno show in cui tutti si aprivano raccontando cose che forse non avrebbero mai raccontato. Piano piano stanava i personaggi e li faceva aprire. Era la sua grande curiosità, che è alla base della saggezza e della cultura”.
Gualtieri: “Commovente omaggio dei romani a gigante cultura”
“È commovente l’omaggio dei romani a un gigante della televisione, della cultura e del giornalismo italiano. Maurizio Costanzo era una persona molto dolce, molto empatica, un professionista inarrivabile, un pezzo della storia del costume e della cultura italiana. Tutti quanti gli dobbiamo molto”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, alla camera ardente di Maurizio Costanzo questa mattina in Campidoglio a Roma.
Rutelli: “Era uno del popolo e pensavamo fosse immortale”
“Tanti di noi avevano l’idea che fosse immortale, ripartiva sempre, ricominciava sempre, non si fermava mai. Inventava cose nuove, era sensibile”. Così Francesco Rutelli, alla camera ardente di Maurizio Costanzo questa mattina in Campidoglio a Roma. “Era al potere ma era vicino al popolo e alla gente comune – ha aggiunto Rutelli -. Credo che a voi giornalisti dovrebbe aver insegnato che anche se superati gli ottant’anni puoi ricominciare. Maurizio era amato dal popolo, rispettato, ha aiutato a capire il mondo che cambiava. La famosa battuta: ‘cosa c’è dietro l’angolo’, è sempre attuale”.
Diaco: “È stato tutto nella mia vita”
“È stato tutto nella mia vita, l’ho conosciuto che avevo 15 anni. È stato un alleato, un maestro, un papà”. Così un commosso Pierluigi Diaco, accompagnato da Mara Venier alla camera ardente di Maurizio Costanzo questa mattina in Campidoglio a Roma.