La variante Omicron del coronavirus è, “a una prima valutazione”, “altamente trasmissibile” e “richiede un’azione urgente”. A dirlo i ministri della Sanità del G7, riunitisi d’emergenza mentre casi della nuova versione del virus vengono rilevati in sempre più Paesi. L’Oms, che ha aperto una tre giorni dell’Assemblea sanitaria mondiale, ha avvertito di un rischio “molto elevato” derivante dalla diffusione di Omicron. Al momento dal Sudafrica i medici riferiscono di pazienti con sintomi lievi, ma gli scienziati sono al lavoro per studiare la variante. Omicron “è motivo di preoccupazione, non di panico” e vaccinarsi è “la migliore protezione contro questa nuova variante”, ha detto Joe Biden, invitando i cittadini Usa e ricevere booster. E intanto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel sta verificando la possibilità di un vertice Ue in videoconferenza sul coordinamento Covid, anche se non è ancora chiaro quando potrebbe essere convocato.
L’imperativo è vaccinare: i ministri del G7, nella dichiarazione congiunta, hanno riconosciuto “l’importanza strategica di garantire l’accesso ai vaccini” e si sono impegnati a tenere alta la guardia e a incontrarsi nuovamente a dicembre. Il Regno Unito, che il G7 lo ha convocato, proprio alla luce della diffusione della variante Omicron (almeno 6 casi sono stati individuati in Scozia, dove si sospetta una trasmissione locale) ha deciso di estendere la campagna di vaccinazione con terze dosi: il booster verrà offerto a tutti i cittadini di età compresa fra 18 e 39 anni (mentre finora era stata offerta solo agli over 40 e ai soggetti ritenuti vulnerabili) e potrà essere somministrato tre mesi dopo la seconda dose. Negli Stati Uniti, dove l’arrivo di Omicron viene ritenuto “quasi inevitabile”, Joe Biden ha escluso per il momento nuovi lockdown, perché “se le persone sono vaccinate e indossano la mascherina, non c’è necessità di lockdown”. Ma ha invitato a “vaccinare anche il mondo”, lanciando un appello agli altri Stati a donare vaccini ai Paesi più in difficoltà.
Critiche dell’Oms
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, oltre a spingere per un accordo mondiale sulle pandemia, ha di fatto criticato le restrizioni di viaggio imposte ai Paesi dell’Africa meridionale: dovrebbero essere elogiati e non “penalizzati” per avere individuato la variante, ha detto. “Il Sudafrica dovrebbe ottenere una medaglia d’oro per la qualità della sua scienza e della sua trasparenza”, non dei travel ban, gli ha fatto eco una portavoce dell’Oms, Margaret Harris.
Ma i Paesi non sembrano seguire questa indicazione: restrizioni sono state introdotte tanto dagli Stati Uniti quanto da sempre più Paesi Ue, man mano che si rilevano più contagi. Il Giappone ha annunciato un divieto di ingresso a tutti i visitatori stranieri, unendosi a un provvedimento già preso da Israele, mentre l’Australia ha deciso di rimandare la riapertura delle frontiere. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha fatto sapere che sono 33 i casi confermati di Omicron in 8 Paesi Ue (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo). A questi si è aggiunta poi la Spagna, con il 1° caso rilevato a Madrid su un viaggiatore arrivato dal Sudafrica.