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Covid, Gimbe: “Aumentano casi e ricoveri, anche in terapia intensiva”

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Numeri della pandemia in crescita in Italia dove negli ultimi 7 giorni si sono avuti aumenti nel numero dei casi e dei ricoveri sia in reparto che in terapia intensiva. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 27 ottobre-2 novembre. In dettaglio i nuovi casi crescono del +16,6% (29.841), i ricoveri del 14,9% (+388) e si inverte la tendenza delle terapie intensive, in salita del +12,9% (+44).  

Ingressi in terapia intensiva +12,9%

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,9% in area medica e +12,9% in terapia intensiva“. In termini assoluti, il numero di pazienti COVID in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 2.992 del 2 novembre (+26%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 385 del 2 novembre (+14%). A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (5% in area medica e 4% in terapia intensiva) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica (figura 5). “Si registra un lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 26 ingressi/die rispetto ai 23 della settimana precedente”.  

In calo ancora i nuovi vaccinati: -39,6%

Scendono ancora i nuovi casi di vaccinati al -39,6% negli ultimi 7 giorni. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 27 ottobre-2 novembre. In dettaglio, dopo aver sfiorato quota 440mila nella settimana 11-17 ottobre, il numero dei nuovi vaccinati nelle ultime due settimane è crollato prima a 239mila (-45,7%) e poi poco sopra 144mila (-39,6%). Dei 144.258 nuovi vaccinati nella settimana 25-31 ottobre il 76,2% appartengono a fasce anagrafiche che includono persone in età lavorativa. In calo inoltre del 5,1% nell’ultima settimana il numero di somministrazioni totali (1.066.374), con una media mobile a 7 giorni di 134.604 dosi/die.

Lieve ma progressivo calo efficacia, accelerare su terze dosi

Il lieve ma progressivo calo dell’efficacia vaccinale impone di accelerare sulla terza dose: 3,7 milioni di persone già nella platea a cui entro fine anno si aggiungeranno 7,4 milioni di over 60 e circa 748mila under 60 vaccinati con Johnson&Johnson. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 27 ottobre-2 novembre.”Indipendentemente dal livello degli anticorpi circolanti – commenta il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta – questi dati confermano le indicazioni alla dose booster alle categorie a rischio identificate dal Ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione”. In particolare, la platea vaccinabile con la terza dose a oggi è costituita da 883.460 persone per la dose aggiuntiva e da 5.131.130 persone per la dose booster, escluse quelle under 60 anni che hanno ricevuto il vaccino Johnson&Johnson, non ancora incluse negli Open Data sui vaccini anti-Covid.Rispetto alle persone ancora da vaccinare, a preoccupare gli esperti della Fondazione Gimbe sono in particolare gli oltre 2,7 milioni di over 50 a elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione e gli oltre 1,3 milioni nella fascia 12-19 che riducono la sicurezza nelle scuole.

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