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Crisi di governo, ok dal Senato alla fiducia sulla manovra: 173 i sì e 108 i no

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La questione di fiducia posta dal Governo sull’articolo 1 della manovra è stata approvata con 173 sì e 108 no.

Dopo aver messo in sicurezza la legge di stabilità, Renzi dovrebbe confermare le dimissioni da presidente del Consiglio. Secondo quanto si apprende, inoltre, l’orientamento di Renzi in vista della direzione Pd di oggi pomeriggio sarebbe quello di evitare accelerazioni improvvise puntando piuttosto a un Governo “di responsabilità”.

Ecco le novità del testo.

OPZIONE DONNA. L’opzione donna è estesa a chi ha compiuto 57 anni (se dipendenti, o 58 se autonomi) nel quarto trimestre 2015. La legge Maroni del 2004 consente alle donne che abbiano 35 anni di contributi di andare in pensione a 57 anni di età se dipendenti e a 58 se autonomi. Ora sono incluse nella possibilità di andare in pensione con questa formula, con un taglio della pensione intorno al trenta per cento, anche le donne che compiono quell’età, 57 e 58 anni, nel quarto trimestre del 2015. Per l’operazione sono previste coperture per 18,3 milioni di euro nel 2017, 47,2 milioni nel 2018 87,5 milioni nel 2019, 68,6 nel 2020, 34,1 nel 2021 e 1,7 nell’anno 2022.

ESODATI. Approvata anche la nuova salvaguardia per gli esodati, che porta la platea dei tutelati a oltre 160mila persone.

1000 NUOVI CANCELLIERI NEI TRIBUNALI. Via libera all’assunzione di mille nuovi cancellieri nei tribunali. Mentre è bocciato l’emendamento che prevedeva la possibilità dell’immissione in ruolo di circa 350 lavoratori impiegati da 6 anni a tempo determinato all’Istat. I precari dell’Istituto due giorni fa avevano occupato l’Istat e ieri avevano protestato alla sede del Pd, nel tentativo di ottenere un via libera dal Governo. ‘Decisiva sarà la volontà del Governo – avevano spiegato – di dar seguito agli impegni presi nei confronti della ricerca pubblica e all’attuazione del censimento permanente e alla produzione delle statistiche ufficiali previste da regolamenti nazionali ed europei. Di conseguenza, solo un positivo esito dell’emendamento consentirà la regolare produzione dei prossimi dati sul Pil e sull’indebitamento netto che altrimenti potrebbero essere compromessi dalla mobilitazione in atto violando di conseguenza le scadenze imposte da Eurostat’.

FONDI PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA. Stanziati anche quindici milioni di euro in tre anni per le attività a sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli. Il testo stabilisce che tra il 2017 e il 2019 saranno disponibili annualmente 5 milioni per finanziare il piano antiviolenza, i servizi territoriali, i centri antiviolenza e i servizi di assistenza.

FONDI PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI. Quanto agli interventi per la famiglia, sarà incrementato di cinque milioni il fondo per le adozioni internazionali. Le risorse serviranno ad ‘assicurare il sostegno alle famiglie che hanno concluso le procedure di adozione internazionale’. Il fondo è stato istituito con la manovra dell’anno scorso. Altri 8 milioni in tre anni sono stanziati per le famiglie numerose italiane all’estero. Il testo prevede l’istituzione di un fondo per l’incremento degli assegni ‘al nucleo familiare in presenza di quattro o più figli da corrispondersi al cittadino italiano lavoratore in un Paese membro dell’Unione europea’. Il fondo avrà una dotazione di 2 milioni per il 2017, e 3 milioni all’anno per il 2018 e 2019. I criteri e le modalità di erogazione saranno disciplinati da un decreto del ministero dell’Economia.

50 MILIONI IN PIU’ PER LE SCUOLE PARITARIE. Arriva un contributo aggiuntivo di 50 milioni di euro alle scuole materne paritarie e una riduzione corrispondente della detraibilità delle rette a 564 per il 2016, a 717 euro per il 2017, a 786 euro per il 2018 e a 800 euro per il 2019. L’emendamento è figlio del confronto tra due diverse scuole di pensiero nella maggioranza, quella di Ap e quella di una parte del Pd. Ap punta sulla detraibilità per garantire la libertà di scelta, il Pd preferisce il contributo diretto alle scuole, il che – è il ragionamento – apre l’accesso anche alle famiglie meno abbienti, rispetto invece a un meccanismo fiscale che premia chi è in grado di anticipare i soldi.

FERROVIA DI MATERA. Ancora, stanziati 42 milioni di euro in due anni (10 nel 2017 e 32 nel 2018) per i lavori della linea ferroviaria Ferrandina-Matera. La manovra destina all’opera poi altri 42 milioni all’anno da 2019 fino al 2022. Matera è la città designata capitale europea della cultura per l’anno 2019 e la questione di questa linea ferroviaria è oggetto di polemiche da anni. Si tratta di un’opera incompiuta per terminare la quale occorrono circa 200 milioni di euro. Con questo nuovo testo si dà il via libera al completamento della ferrovia, prevedendo complessivamente uno stanziamento di 210 milioni in 5 anni.

BONIFICHE ILVA. Con la manovra, si stabilisce anche che le somme confiscate alle società del gruppo Ilva saranno destinate al finanziamento di decontaminazione e bonifiche ambientali ‘degli stabilimenti di interesse strategico nazionale delle medesime società’. Un altro emendamento che ha ottenuto il via libera stabilisce poi che sul prestito ponte da 300 milioni di euro del Tesoro al gruppo Ilva si applicherà uno tasso di interesse più elevato di quello che era stato previsto, per evitare una procedura di infrazione di Bruxelles per aiuti di Stato. Lo spread che si applica sull’Euribor passerà dal 3% al 4,1%.

BOCCIATA IMU PIATTAFORME PETROLIFERE. E’ stata bocciata invece la proposta del M5s di applicare l’Imu alle piattaforme petrolifere (che attualmente non pagano Imu e Tasi perché assenti dal catasto), nonostante una iniziale apertura del Governo sul tema attraverso il viceministro all’economia Enrico Zanetti. ‘Non credo – dice il viceministro all’Economia Enrico Morando, rispondendo alle contestazioni dei pentastellati – che la legge di Bilancio sia un posto nel quale tutti gli impegni che il Governo si prende nel corso di un anno vadano stipati. Se c’è una così larga convergenza, e questa norma dà gettito quindi non ha problemi di copertura, e il Governo ha detto di essere favorevole, non vedo perché non presentare un distinto atto di legge’. ‘Sono anni – ribatte Davide Crippa, del M5s – che presentiamo questa proposta. Di nuovo assistiamo a due posizioni opposte del Governo. Lo abbiamo visto con AirBnb, lo vediamo ora con le piattaforme petrolifere. La verità è che siete legati mani e piedi alle multinazionali del petrolio. Vorrei sentire cosa ne pensa il Pd’.

BOCCIATA NORMA AIRBNB. Bocciata infatti anche la norma AirBnb, che introduceva la cedolare secca al 21% per chi affitta con i siti di intermediazione immobiliare. Il testo era stato approvato dalla commissione Finanze. Polemiche dalle opposizioni. ‘Ci sembra grave – dice Giulio Marcon di Si – che la maggioranza abbia cambiato idea sulla base di un tweet del presidente del Consiglio. Qui non c’erano tasse in più ma solo un adempimento, addirittura si prevedeva uno sconto fiscale perché con la cedolare secca si pagherebbe meno dell’aliquota minima prevista’. Sulla questione si esprime anche il presidente della commissione, Francesco Boccia: ‘Credo – ha detto – che il tema AirBnb faccia coppia con la webtax’, anche questa bocciata, perché ‘chiunque fa commercio e servizi in Italia e ci fa arrivare la fattura dal Lussemburgo o altrove non fa il bene del nostro Paese. Noi l’abbiamo sempre chiamata evasione fiscale, non elusione. Il tema è serio ed è sotto gli occhi di tutti’.

SCENDE L’ACCISA SULLA BIRRA. Passa invece la riduzione dell’accisa sulla birra, che scende a 3,02 euro per ettolitro e per grado-Plato. L’idea del Governo, però, ha annunciato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, è quella di promuovere al più presto anche una misura specifica per i piccoli produttori. Quello della birra, ‘è un settore in crescita nel nostro Paese – ha spiegato – che in questi anni ha ricevuto più di un intervento in campo fiscale. Abbiamo pensato che fosse il caso di dare un segnale al settore. Si è pensato che fosse il caso di darlo all’insieme del settore. Da molti interventi però è stata richiamata la nostra attenzione sulla fertile crescita di produttori medi e piccoli che hanno l’esigenza di essere sostenuti nelle loro battaglie, per evitare i rischi di assorbimento in pochi gruppi internazionali a discapito della presenza nel territorio. Confermo la disponibilità del Governo di farlo al più presto, possibilmente già in seconda lettura al Senato’.

FONDI PER AUTISTICI. Sul tema della disabilità, si segnala una norma che consente che le risorse del Fondo per la cura dei soggetti autistici non utilizzate nel 2016, possanno essere impiegate nel 2017. Mentre i malati di Alzheimer saranno inclusi tra i beneficiari del fondo per le non autosufficienze. Nella sua prima versione l’emendamento prevedeva anche l’istituzione di un fondo da 300 milioni di euro. ‘Mi rendo conto che una norma così importante aveva bisogno di una istruttoria preventiva maggiore – ha commentato Stefania Prestigiacomo (Fi), prima firmataria della proposta di modifica, intervenendo in commissione – ma questo è l’emendamento più importante proposto da Forza Italia. Considero questo risultato comunque importantissimo. E’ un primo passo’. Ora, ha spiegato, si tratterà di avviare un percorso per trovare le risorse.

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