Il suo percorso è iniziato in salita. Prima nell’occhio del ciclone delle correnti interne del Movimento Cinque Stelle, poi sotto la pressione delle opposizioni. E’ l’ennesima tegola quella di oggi che si abbatte sulla giunta del sindaco di Roma, Virginia Raggi. Con una nota, questa notte, l’assessore all’Ambiente Paola Muraro si è dimessa e il primo cittadino ha prese le sue deleghe. La Muraro è stata da sempre oggetto di aspre discussioni all’interno del Movimento. Ma per Raggi questo è solo l’ultimo, in ordine di tempo, nodo da sciogliere e da risolvere da quando ha messo piede in Campidoglio.
IL NODO DEL BILANCIO – La prima vera grande questione Raggi l’ha avuta con l’assessorato al Bilancio. Marcello Minenna, economista e professore alla Bocconi, lascia l’incarico il primo settembre per solidarietà con Carla Raineri, di cui aveva sostenuto la corsa a capo di gabinetto. Nello stesso giorno danno le dimissioni anche il dg Atac Marco Rettighieri e l’amministratore unico Armando Brandolese. Successivamente si fa il nome di Raffaele De Dominicis. Magistrato in pensione, non fa nemmeno n tempo a insediarsi che è costretto a lasciare perché indagato per abuso d’ufficio. Il 30 settembre si scioglie il rebus e si insedia Andrea Mazzillo, esperto di finanza locale e commercialista. In contemporanea Massimo Colomban viene nominato assessore alle partecipate.
IL CASO MARRA – L’ex direttore dell’ufficio Politiche abitative durante l’era Alemanno, viene nominato capo di gabinetto vicario assieme a Frongia. In poco tempo la sua nomina decade. Viene spostato ad altro incarico e diventa capo del personale del Campidoglio. Intorno alla sua figura si sono consumati veri e propri duelli all’interno del Movimento.
IL CASO FRONGIA – Daniele Frongia, braccio destro della sindaca, viene nominato ai primi di luglio capo di gabinetto. Ma, nello spazio di pochi giorni, la sua delega viene ritirata. Diventa vicesindaco e assessore allo Sport e Politiche Giovanili.
BERDINI SEMPRE IN BILICO – Paolo Berdini, attuale assessore all’Urbanistica, è in dissenso, dal momento del suo insediamento con la giunta e il sindaco stesso. Tant’è che meno di una settimana fa era circolata la voce, l’ennesima delle sue dimissioni, da lui poi smentite. I due nodi fondamentali sono stati la candidatura alle Olimpiadi, caldeggiata dal’assessore, e realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Berdini è per un progetto ristretto alla costruzione del solo stadio, mentre il fronte interno guidato da Frongia vorrebbe una cubatura più ampia comprendente anche tre grattacieli.