Firenze, 23 feb. (LaPresse) – “Abbiamo ascoltato a sommarie informazioni le persone informate sui fatti. Da tutte le dichiarazioni rese fino a quando abbiamo fatto la richiesta di archiviazione emerge chiarissimo, in modo solare, lo stato di depressione in cui era caduto il dottor Rossi in conseguenza sicuramente della situazione finanziaria del Monte dei Paschi. Il rischio di perdere il lavoro per lui era molto significativo. Alla fine di febbraio lui si chiude e parla di terrore di essere arrestato essendo stato male inquadrato”. Lo ha detto il magistrato Nicola Marini, ascoltato oggi in Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi, ex responsabile della comunicazione della banca Mps. Rossi morì il 6 marzo 2013 a Siena, dopo essere precipitato da una finestra del suo ufficio. All’epoca dei fatti Marini era il pubblico ministero di turno. Oltre a Marini, la sera in cui morì Rossi, nell’ufficio dell’allora capo della comunicazione della banca, al terzo piano della sede di Mps in Rocca Salimbeni, entrarono per un sopralluogo i sostituti procuratori Aldo Natalini e Antonino Nastasi, che coordinavano le indagini sulle vicende finanziarie che riguardavano il Monte dei Paschi.
David Rossi: pm Marini, aveva terrore di essere arrestato e perdere lavoro
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