David Maria Sassoli, ex presidente del Parlamento europei, è morto l’11 gennaio 2021. Sassoli è nato a Firenze il 30 maggio 1956. Una carriera da giornalista, che lo ha portato a essere vicedirettore del Tg1, e da politico, che lo ha visto arrivare nel 2019 a ricoprire la carica di presidente del Parlamento europeo. Era un uomo buono, come l’ha definito il suo portavoce, e per questo era apprezzato da tutti, tra i politici e i giornalisti, a Bruxelles e a Roma. Lo si vedeva andare nella mensa del Parlamento europeo, lontano dalla scorta, assieme ai lavoratori e al personale, quasi a cercare il contatto tra la gente.
Come cronista televisivo Sassoli ha lavorato per diverse testate prima di passare alla conduzione dei telegiornali in prima serata. Nel 2004 è stato eletto presidente dell’Associazione della Stampa Romana e nel 2007 è diventato vicedirettore del Tg1 Rai.
Nel 2009, David Sassoli si lancia nella politica entrando a far parte del neonato Partito Democratico, per il quale viene eletto deputato del Parlamento europeo nella circoscrizione per il Centro Italia con più di 400.000 voti. All’Eurocamera è capo delegazione del gruppo del Pd. Nel 2014 viene rieletto come eurodeputato e come vicepresidente del Parlamento. Nel 2019, Sassoli inizia il suo terzo mandato come membro del Parlamento europeo e il 3 luglio dello stesso anno è eletto Presidente. Come presidente del Parlamento europeo, si pronuncia più volte a favore dei più deboli, dei migranti, delle donne, delle minoranze, della lotta al cambiamento climatico. E si batte per il rispetto dello stato di diritto, per la libertà di stampa, contro le discriminazioni e per dare più centralità e poteri all’istituzione che presiede.
E’ morto poco prima delle nuove elezioni all’Europarlamento. Il 14 dicembre 2021 in una riunione dei parlamentari del gruppo S&D Sassoli annuncia la sua intenzione di ritirarsi, visto il mancato sostegno dei liberali di Renew Europe. “Abbiamo fatto tanto per allargare la maggioranza Ursula e io non voglio spaccare il fronte europeista. Per questo non sono disponibile”, le sue parole. Un gesto il suo che riceve l’elogio di tutti che ne apprezzani il senso delle istituzioni e la dedizione al progetto europeo.
Il 15 settembre 2021, proprio nel giorno in cui è in agenda il Discorso sullo stato dell’Unione della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, viene ricoverato all’ospedale di Strasburgo per una polmonite. Dopo una settimana esce dall’ospedale e torna in Italia. Non partecipe alla plenaria del 4 ottobre ma continua a seguire alcune riunioni a distanza. Tra convalescenza e un ricaduta salta anche la seconda plenaria di ottobre e il Consiglio europeo per tornare a presiedere la plenaria il 13 dicembre 2021.
Il 16 dicembre 2021 a margine del Consiglio europeo la sua ultima grande apparizione pubblica. In una conferenza stampa presso Palazzo Justus Lipius definisce anacronistiche le regole dell’unanimità e del veto e auspica che il Parlamento europeo avesse il potere di iniziativa legislativa, come tutti i parlamenti. Sassoli lancia un monito contro la povertà energetica, i populismi e il rigore del Patto di Stabilità. “Non possiamo più ingabbiare il nostro futuro e quello dei nostri figli nella regola del 3%”, dice.
E’ stato ricoverato dal 26 dicembre 2021 per complicanze dovute al sistema immunitario e l’annullamento di tutti gli impegni. Unanime la vicinanza di tutto il mondo politico italiano ed europeo.