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De Ketelaere: “Volevo solo il Milan, spero di vincere come Kakà”

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Arriva dal Belgio quello che i tifosi del Milan sognano sarà il nuovo Kakà. Capello biondo perfettamente in ordine, viso pulito che mostra tutti i suoi 21 anni, Charles De Ketelaere si è presentato ufficialmente oggi a Milanello nella prima conferenza stampa da giocatore rossonero. Visibilmente emozionato, il giovane trequartista proveniente dal Bruges ha parlato in inglese raccontando le sensazioni, i sogni e le aspettative per questa sua prima stagione con la maglia del Diavolo. “Le ultime settimane sono state molto difficili, io avevo un grande desiderio di venire al Milan. Ho dovuto cedere qualcosa ma era più importante arrivare in questo club”, ha detto De Ketelaere con chiaro riferimento alla trattativa fiume condotta da Paolo Maldini e Ricky Massara con la dirigenza belga. De Ketelaere è costato circa 32 milioni di euro. Poi all’arrivo in Italia, con la famiglia, un’accoglienza inaspettata. “Mi piace molto la passione dei tifosi, il lavoro a Milanello è più intenso ma sono pronto”, ha detto l’ex Bruges che ha firmato un contratto quinquennale con ii campione della Serie A. “Sono stato subito accolto bene, sto scoprendo la nuova realtà e le prime impressioni sono positive”, ha aggiunto rispondendo a una domanda di un giornalista arrivato dal Belgio. Sulla scelta del numero 90, come il connazionale Lukaku all’Inter. “Mi ha sempre portato fortuna, fin dal Bruges, quindi ho pensato di mantenerlo”, ha detto il belga.

Sulla telefonata di Paolo Maldini, De Ketelaere ha ammesso: “E’ stato un grande onore, è stato una leggenda del Milan ma anche ora ha un ruolo decisivo. E’ stata importante la sua telefonata, ma quello che mi ha veramente attratto è il progetto Milan”. Un progetto improntato sui giovani, un motivo in più per venire qui. “Sì ha avuto un ruolo importante, ho visto come sono cresciuti i giovani che ci sono qui. Spero che sarà così anche per me”, ha detto il belga. Sui primi giorni a Milano. “Ci sono tante differenze rispetto al Belgio. Qui a Milanello sono rimasto sorpreso dall’intensità degli allenamenti, ho capito subito come hanno fatto a vincere il campionato. Vedo tutti molto coinvolti”, ha aggiunto De Ketelaere. Alla domanda se ha parlato con il ct Roberto Martinez, il belga ha detto: “Non mi ha influenzato, sapeva solo che andavo in un grande club. Se voglio andare ai Mondiali devo giocare e penso di poterlo fare al Milan”. Un De Ketelaere già pronto per giocare domani a Vicenza. “Sì certo. Non vedo l’ora di giocare qualche minuto domani a Vicenza. Il mister mi ha detto che giocherò qualche minuto, non vedo l’ora”, ha dichiarato. Per quanto riguarda la sua posizione in campo, il giovane belga ha detto: “Tecnicamente ho buone qualità, do una mano nella finalizzazione e a fare assist. Sono un giocatore dinamico. Ho giocato in diverse posizioni in carriera, mi piace giocare da trequartista o anche da falso nove. Mi piace giocare vicino all’attaccante”.

Alto e dal fisico longilineo, per movenze e modo di stare in campo qualcuno ha già paragonato De Ketelaere al brasiliano Kakà, stella del Milan dei primi anni 2000. “Era un giocatore fantastico, quello che posso dire è che io ho le mie qualità e posso solo sperare di portare al Milan i successi che lui ha portato”, ha replicato. Kakà ha giocato per il Milan dal 2003 al 2009 e di nuovo nella stagione 2013-14, aiutandolo i rossoneri a vincere la Champions League nel 2007, quando è stato anche il capocannoniere della competizione. In carriera ha anche vinto la Coppa del Mondo, il Pallone d’Oro e il giocatore dell’anno FIFA. Dimostrando già una certa maturità, De Ketelaere è consapevole che non sarà facile raccogliere l’eredità di altri grandi trequartisti nella storia del Milan, da Savicevic a Rui Costa fino a Ronaldinho. “Voglio partecipare alla crescita del Milan, queste leggende rimarranno tali e poi sarete voi a dire come potrò essere considerato. Io voglio solo aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi”, ha detto. “In Serie A ci sono tanti grandi giocatori, sarà una bella sfida per me e per la squadra. Io però non mi concentro sugli avversari, ma solo su migliorare me stesso”, ha aggiunto il belga. De Ketelaere ha infine rivelato che a 12 anni “giocavo anche a tennis, ma la scelta è stata facile perchè mi piaceva troppo giocare a calcio con i miei amici. Mentre nel tennis ero da solo e forse già ad un livello quasi da professionista. Il tennis però mi ha aiutato sotto l’aspetto mentale e della coordinazione. Aspetti utili anche per il calcio”.

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