La quota vincente
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Debutto di Biden e Harris. La senatrice va all’attacco di Trump

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

 “Siamo in una battaglia per l’anima di questa nazione” ma “insieme possiamo vincerla”. Kamala Harris, fresca dell’investitura come candidata alla vice presidenza Usa per i democratici, ha così dato il via alla sua campagna elettorale al fianco del democratico Joe Biden in corsa per le presidenziali di novembre. I due hanno scelto una scuola superiore nel Delaware, dove l’ex vice di Obama è cresciuto, per il primo debutto insieme.

 Harris è partita subito all’attacco del rivale repubblicano Donald Trump. Nel primo video pubblicato online, la senatrice della California si è scagliata contro il presidente accusandolo di aver agito contro gli interessi del popolo americano. “Nel mezzo di una pandemia, il presidente sta cercando di strappare via il sistema sanitario. Mentre le piccole imprese chiudono, vengono favoriti i ricchi donatori. E quando le persone gridavano per chiedere sostegno, gli ha lanciato contro lacrimogeni”, ha detto Harris nel video in cui ripercorre la storia della sua vita, partendo dall’infanzia per arrivare alla carriera da procuratrice e senatrice.

 Kamala Harris è “il tipo di avversario che tutti sognano!”, ha commentato su Twitter Trump. È partita bene nelle primarie democratiche ma è diventata “debole” e alla fine “ha abbandonato la corsa con quasi zero consensi”, ha sottolineato il tycoon che ha accusato i dem di voler aumentare le tasse e ha bollato la senatrice della California come “falsa”, visto che, nel corso delle primarie, aveva mostrato divergenze con il candidato dem alla presidenza Joe Biden su temi quali il sistema sanitario nazionale e il Green New Deal, la serie di proposte più ambiziose dei progressisti per combattere la crisi climatica. I registri della campagna elettorale però mostrano che lo stesso tycoon finanziò il comitato di Harris per la sua elezione come procuratrice generale della California.

 Harris, nata a Oakland da padre giamaicano e madre indiana, è la prima donna con la pelle nera a essere candidata alla carica di vice presidente negli Usa. E proprio sulla sua storia ha deciso di puntare Biden, per raccogliere consensi tra gli elettori più progressisti. “Ho bisogno di qualcuno che lavori al mio fianco che sia intelligente, duro e pronto a guidare. Kamala è quella persona”, ha detto Biden ai suoi sostenitori in un’e-mail spiegando la scelta di nominarla come ‘running mate'”. Harris, da senatrice, ha sostenuto la revisione del sistema di giustizia penale negli Usa dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd. E la sua posizione potrebbe favorirla dopo l’ondata di proteste che ha travolto l’intero Paese per il razzismo sistemico e la brutalità della polizia nei confronti dei neri. Una polemica che in questi giorni continua a crescere, con la pubblicazione di un video shock, risalente al 2018, che mostra la polizia intenta ad arrestare un bambino di 8 anni in una scuola elementare della Florida. Ma i suoi polsi sono troppo piccoli per le manette e gli agenti desistono.

 “Se Kamala Harris e io saremo eletti, erediteremo molteplici crisi, una nazione divisa e un mondo allo sbando. Non avremo un minuto da perdere”, ha avvertito Biden. Per ora la scelta dell’ex vice di Obama si sta dimostrando vincente. Act Blue, l’organizzazione di raccolta fondi online dei democratici, ha riferito di aver raccolto quasi 11 milioni di dollari nelle ore successive all’annuncio del candidato dem.
 

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