Basta una stretta di mano tra gli alleati e la maratona sul decretone può partire. Senza dimenticare qualche norma importante, come la stretta su finti divorzi per il reddito di cittadinanza. Dopo un lunedì di stallo, ha preso il via in maniera spedita il voto in Commissione Lavoro al Senato, con l’obiettivo di chiudere entro la settimana e arrivare con il testo in aula lunedì 25.
Ci sarebbe quindi luce verde per i fondi per i disabili voluti dal Carroccio, che mira a estendere la pensione di cittadinanza ai nuclei con persone under 67 con soggetti con handicap in famiglia. Spuntano poi importanti paletti per il Reddito di cittadinanza: verrà escluso chi ha cambiato residenza dopo il primo settembre 2018; per assicurare il rispetto delle norme, ci saranno scrupolosi controlli dei vigili urbani. Niente beneficio per 5 anni anche a chi rilascia dichiarazioni mendaci.
E se arrivano segnali distensivi da Chigi, al Senato può partire la marcia degli emendamenti in Commissione. Che ha iniziato i lavori nel tardo pomeriggio, promettendo sedute fiume anche fino a domenica. Il punto più rilevante riguarda l’ok alla norma che prevede che qualora la “separazione o il divorzio è avvenuta successivamente alla data del 1°settembre 2019, il cambio di residenza deve essere certificato da apposito verbale della polizia locale”, già ribattezzata come testo anti furbetti. Saltano invece gli incentivi per chi assume colf o badanti.