Dopo le polemiche per il presunto intervento di Maria Elena Boschi con l’ex ad di Unicredit Ghizzoni in favore di Banca Etruria, di cui il padre della ministra era vicepresidente, ventilato da Ferruccio De Bortoli, arriva il caso Delrio. La Stampa ha rivelato che anche un altro membro del governo si era prodigato per il salvataggio dell’istituto e il ministro Graziano Delrio, ai tempi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, conferma: “Sono stato io”. Il primo dell’anno del 2015 ha chiamato Ettore Caselli, allora presidente della Banca popolare dell’Emilia Romagna per chiedere informazioni sulla possibile acquisizione di Etruria da parte di quest’ultima. “Il mio ruolo all’epoca, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio – spiega a La Stampa -, era quello di accompagnare i ministri competenti nella gestione di queste crisi. In questa veste, ho chiamato Caselli e ho chiesto informazioni sulle intenzioni di Bper per Etruria. La risposta fu che era stata esaminata ma Bper aveva deciso di non andare avanti. Tutto qua”. “Il governo se n’era occupato”, precisa, “senza ossessioni particolari per Etruria”. “Mi sono occupato del problema – rimarca Delrio – con i ministri competenti e la Boschi non era tra i ministri competenti. Per quanto mi riguarda, non mi vergogno di essermi occupato di questa vicenda come non mi vergogno di essermi occupato di tutte le altre crisi che ho esaminato in quel periodo”
Delrio: Ho chiesto io aiuto per Banca Etruria, ma no pressioni
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