Il fututo della nave Diciotti e dei 177 migranti a bordo è ancora incerto. La nave è ancorata al porto di Catania ma, come preannunciato chiaramente dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e poi confermato da una nota del Viminale, nessuno può scendere fino a quando non si troverà un accordo sulla loro ripartizione fra i vari paesi dell’Ue.
Malta, accusata da Salvini di non rispettare gli impegni, però non ci sta e in una nota punta il dito contro l’Italia: “Le autorità maltesi si sono messe in contatto con quelle italiane per onorare quanto prima gli impegni presi. Tuttavia, le autorità italiane non hanno fornito alcuna procedura tangibile da seguire per Malta“. Peggio ancora: “L’Italia non ha ancora onorato i suoi impegni sul meccanismo di redistribuzione che è stato avviato da Malta in relazione ai migranti sbarcati a Malta a bordo della MV Lifeline il 27 giugno, nonostante gli sforzi delle autorità maltesi per completare questo processo”.
E se dal ministro dell’Interno non è ancora arrivata una risposta all’omologo maltese Michael Farrugia, Salvini ha poi risposto allo scrittore Roberto Saviano che lo ha accusato di tenere i migranti in ostaggio: “Finisce l’estate e tornano le fesserie di Saviano! Vi era mancato? A me no”. Saviano ha poi ribattuto: “Ministro della Mala Vita, oggi gode di un consenso popolare che cavalca come un’onda, pronta a richiudersi su di lei. Ha giurato sulla Costituzione e se viola in maniera palese come sta facendo con la nave Diciotti, non è più politica ma eversione. E per quella c’è il carcere”.
Contro il governo, si scaglia anche il presidente della Camera Roberto Fico: “Le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella UE”
La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella UE
— Roberto Fico (@Roberto_Fico) August 22, 2018
Intanto, mentre l’associazione Terre des Hommes lancia un appello perché vengano fatti sbarcare almeno i minori, Catania diventa teatro di numerose iniziative di solidarietà. Il Gruppo Emergency Catania e la Rete antirazzista catanese alle 10 di mercoledì mattina sono scesi in presidio al varco 04 del molo di levante del porto al grido di “Facciamoli scendere”. Decine le associazioni e esponenti del mondo della cultura che hanno aderito all’iniziativa. Tra i firmatari anche Adif – Associazioni diritti e frontiere, Catania bene comune, Comitato No Muos-No Sigonella, I Siciliani giovani e altri. “Nessun obiettivo politico del Governo può giustificare l’utilizzo di centinaia di vite umane come arma di ricatto, considerate carne da macello, non vite e speranze ma numeri da distribuire o respingere – hanno scritto nell’appello diffuso su Facebook -. Catania è città di solidarietà e accoglienza e vogliamo che il nostro porto sia immediatamente aperto e che le autorità lascino sbarcare le persone dalla nave Diciotti”
Alle 20.30 sarà la volta di “Un arancino per accogliere”. L’iniziativa, diffusa su Facebook, nasce da un’idea dell’attore Silvio Laviano. “Portate un arancino, simbolo di accoglienza e accudimento – è l’appello diffuso sui social -. Per dimostrare in modo pacifico che Catania è una città accogliente e i catanesi un popolo libero, aperto e disposto alla cultura del dialogo. Siamo coscienti che sarà impossibile condividere un ‘arancino’ con i migranti, ma si desidera ribadire, attraverso un simbolo, l’accoglienza di una parte della comunità cittadina con lo scopo di comunicare pubblicamente e civilmente il desiderio di un ‘porto aperto’ a Catania”.