Bersani, Martina, Renzi, Gentiloni, Veltroni, tutti di nuovo alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna tra profumo di braciole e zanzare. Insieme, ma non vicini. A dispetto del nome – ‘A fianco, a fianco’ – i leader parteciperanno sì alla ‘reunion’, ma in momenti diversi nel periodo di durata della kermesse, dal 24 agosto al 10 settembre. Una festa che avviene “in un momento particolare per il Pd”, come sottolinea lo stesso responsabile dell’organizzazione, il deputato Andrea De Maria nel corso della conferenza di presentazione.
La pluralità è la cifra del raduno Dem 2018 che vedrà confrontarsi ospiti di ogni colore politico, italiani e internazionali. “I dibattiti sono stati costruiti guardando al mondo e all’Europa”, spiega De Maria. Il presidente dell’Uruguay Pepe Mujica guiderà con il segretario Maurizio Martina il 30 settembre alle 19,30 la scuola di formazione politica per i ragazzi di Classe Dem. Dopo, alle 21, Paolo Gentiloni si confronterà con il primo ministro portoghese e leader socialista Antonio Costa. Il 6 settembre ci sarà un confronto tra l’ex ministro Marco Minniti e il vicepresidente della commissione europea Frans Timmermans. E domenica 9 mattina il segretario Martina terrà un summit con alcuni europarlamentari, mentre venerdì 7 settembre alle 21,30 Piero Fassino guiderà l’evento Pse con il presidente del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D) al Parlamento europeo, Udo Bullmann.
“Abbiamo ritenuto di invitare anche le altre forze politiche del Paese – prosegue De Maria -. Prima di tutto le forze della nostra coalizione, poi le altre che con noi fanno parte dell’opposizione: Liberi e Uguali e Forza Italia”. Il modello sarà quello del confronto puntuale su di un tema specifico con un esponente del Pd. Questi i principali vis-à-vis: Mariastella Gelmini-Serracchiani (30 agosto alle 18,30), Roberto Fico-Delrio (3 settembre 18,30, modera Marco Damilano), Giancarlo Giorgetti- Orfini (7 settembre alle 18,30), Pier Luigi Bersani-Nannicini (8 settembre alle 19,30). La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati discuterà di istituzioni e democrazia il 4 settembre alle 19,30 (modera il direttore della Stampa Maurizio Molinari). Unico neo, l’assenza del leader Cinquestelle Luigi Di Maio. “Tutti hanno accettato il confronto – rimarca l’organizzatore – abbiamo avuto solo il caso del vicepremier Luigi Di Maio che ufficialmente ha detto che non gli era possibile. A noi piace il confronto: è scelta sua non avere il coraggio di confrontarsi. Noi volevamo che si confrontasse sul tema del lavoro con un esponente dello scorso Governo”. Resta quindi alle spalle la polemica suscitata dall’invito all’attuale ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro.
Il pluralismo sarà anche la cifra interna della kermesse ravennate. Saranno infatti presenti tutti i massimi esponenti delle diverse aree del Pd, da Dario Franceschini a Gianni Cuperlo e Andrea Orlando. L’ex segretario Matteo Renzi verrà intervistato il 6 settembre alle 18,30; a seguire il confronto tra Luca Lotti e il presidente del Coni Giovanni Malagò. Mentre il primo segretario Dem, Walter Veltroni, ragionerà su cosa significa essere di sinistra oggi la sera del 31 agosto alle 21. Il 29 agosto alle 21 Nicola Zingaretti si confronterà con Matteo Mauri su come costruire “l’alternativa di oggi e di domani”. Il coordinatore di Mdp Roberto Speranza affronterà il tema del riformismo insieme a Carla Cantone, Francesco Boccia e Gianni Dal Moro lunedì 3 settembre alle 21,30.
Spazio anche ai corpi intermedi. La leader della Cgil Susanna Camusso è attesa il 31 agosto alle 19 per una riflessione sul lavoro – tra i temi principali di questa edizione della festa -, mercoledì 5 settembre alle 18,30 tocca ad Anna Maria Furlan della Cisl mentre Carmelo Barbagallo (Uil) si confronterà fra gli altri con Teresa Bellanova l’8 settembre alle 20,30. Nel Pala De Andrè i partecipanti troveranno undici ristoranti, 4 arene spettacolo dal vivo e un palco principale per i dibattiti politici dedicato ad Aldo Moro, colui che lavorò a quella “alternativa democratica” di Enrico Berlinguer per cui, probabilmente, perse anche la vita. “Questa festa sarà anche il momento per passare dall’opposizione all’alternativa senza aspettare che questo governo deluda gli italiani, ma rimboccandosi maniche senza adottare tecniche del rancore né del discredito della politica”, annuncia il segretario provinciale del Pd ravennate Alessandro Barattoni. Un migliaio i volontari. Per “risintonizzare il Pd con il Paese” ogni sera due parlamentari Dem saranno a disposizione allo sportello di ascolto dei cittadini allestito in un padiglione della festa.