Gli avvocati di Novak Djokovic hanno depositato i documenti in tribunale in cui si afferma che il campione del tennis è risultato positiva al COVID-19 il mese scorso, a dicembre. La certificazione di esenzione affermava – secondo i documenti depositati dai legali – che la data del primo test positivo al Covid di Djokovic era il 16 dicembre 2021 e che il tennista non aveva avuto febbre o sintomi respiratori nelle ultime 72 ore.
La certificazione di esenzione affermava – secondo i documenti depositati dai legali – che la data del primo test positivo al Covid di Djokovic era il 16 dicembre 2021 e che non aveva avuto febbre o sintomi respiratori nelle ultime 72 ore. A Djokovic era stata concessa un’esenzione medica sostenuta dal governo dello stato del Victoria e dagli organizzatori dell’Australian Open sulla base delle informazioni che ha fornito a due gruppi medici indipendenti.Ma poi è emerso che l’esenzione medica, consentita alle persone risultate positive al coronavirus nei sei mesi precedenti, è stata ritenuta non valida dalle autorità di frontiera. Djokovic è trattenuto in un hotel, trasferito in un centro di ‘detenzione’ per immigrati, a Melbourne e si sta preparando per la sua sfida alla Federal Circuit Court di lunedì.
Se non riesce a far decadere l’annullamento del visto e viene espulso per non avere prove sufficienti per sostenere un’esenzione medica alle regole di vaccinazione Covid-19 dell’Australia, Djokovic rischia di perdere più di un Australian Open e gli potrebbe essere precluso l’ingresso per un massimo di tre anni.In una risposta via e-mail all’Associated Press su cosa potrebbe accadere se Djokovic perde la sua battaglia legale, l’Australian Border Force ha dichiarato: “Una persona il cui visto è stato cancellato può essere soggetta a un periodo di esclusione di tre anni che impedisce la concessione di un ulteriore visto temporaneo”.Gli organizzatori dell’Australian Open non hanno commentato pubblicamente, tranne per dire ai giornali australiani che nessun giocatore è stato indotto in errore sui requisiti di vaccinazione.Il direttore del torneo Craig Tiley ha continuato a lavorare con Djokovic, sperando di portare il campione in carica nel torneo che inizierà tra una settimana.
Il giallo delle foto sui social
E’ però ‘giallo’ su alcuni post sui social del 17 dicembre, quando quindi il campione, positivo, sarebbe dovuto essere in isolamento. In un post sul profilo Instagram ufficiale del giocatore si vede una foto, postata proprio il 17 dicembre, in cui riceve una targa con un francobollo a lui dedicato (senza neanche indossare la mascherina). “Un onore ricevere il mio francobollo serbo. Grazie al mio generoso Paese per questo raro dono”, scrive il tennista a commento della foto. In una foto postata da una sua fan si vede invece il numero uno del mondo posare in mezzo ad alcuni giovani tennisti, anche bambini, tutti senza mascherina in una cerimonia di premiazione, con la didascalia “La Tennis Association dalla Serbia ha premiato i migliori giovani tennisti della Serbia, alla presenza del numero 1 del mondo”. La foto è stata pubblicata il 17 dicembre ma non è chiaro quando abbia avuto luogo la cerimonia.