Domani il Regno Unito invocherà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, avviando l’iter per la Brexit. Concretamente, l’ambasciatore britannico presso l’Unione europea, Tim Barrow, consegnerà personalmente al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, la lettera con cui il Regno Unito notificherà l’intenzione di uscire dall’Ue. Sempre domani la premier britannica, Theresa May, si recherà in Parlamento per informare i deputati del fatto che il Regno Unito ha invocato l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che regolamenta le condizioni per l’uscita dal blocco.
Da domani partirà così il conto alla rovescia per il divorzio britannico dall’Ue. L‘articolo 50 dà alle parti due anni di tempo per trovare un accordo sui termini dell’uscita; se questa tempistica verrà rispettata, dunque, la Brexit dovrebbe avvenire nella primavera del 2019. I due anni, però, si possono estendere in caso di mancato raggiungimento di un accordo, a patto che ambo le parti siano d’accordo: l’estensione va eventualmente decisa all’unanimità dal Consiglio europeo in accordo con lo Stato membro interessato, in questo caso il Regno Unito.
La premier britannica Theresa May ha dichiarato come il Regno Unito affronti “uno dei momenti più importanti” nella sua storia recente, preparandosi ad affrontare l’uscita dall’Unione europea. May domani lancerà formalmente l’iter per l’uscita del suo Paese dal blocco comunitario, attivando l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. May, citata da Bbc, ha aggiunto che il suo obiettivo per il post-Brexit è “una profonda e speciale partnership” con Bruxelles. Un “Regno Unito globale”, ha sottolineato, può costruire nuove alleanze fuori dall’Ue.