Messina, 18 feb. (LaPresse) – Potevano lasciare oro in pegno in cambio di dosi di droga. È quanto emerso dalle indagini della polizia di Messina che ha portato all’arresto di 3 persone, due uomini e una donna, dediti a una attività di spaccio a ISolato 13, zona ritenuta a rischio della città. In auto oppure a piedi, alcuni consumatori preferivano acquistare in un’abitazione sita al piano terra in cui, tramite la finestra della camera da letto, in due o tre minuti, la coppia di arrestati prima riceveva il denaro per poi cedere la sostanza. Chi comprava droga, se necessario, per saldare l’acquisto delle dosi poteva anche offrire oro in permuta. Altri, invece, decidevano di recarsi in un secondo stabile, nel quale ad operare era il terzo soggetto arrestato, che era riuscito a edificare un vero e proprio fortino, sbarrando l’accesso alle visite indesiderate delle Forze dell’Ordine tramite grate ed una solida cancellata poste all’interno delle scale condominiali. Qui l’uomo, che si faceva chiamare ‘lo zio’, attraverso le sbarre del cancello che non osava aprire per alcun motivo, riceveva le ordinazioni dei clienti e poi, in pigiama e ciabatte, dopo essere rientrato in casa a confezionare lo stupefacente, soddisfaceva le loro richieste. In alcuni casi, era anche necessario attendere il proprio turno perché nelle scale, lontani da occhi indiscreti, erano già presenti altri assuntori in coda dietro il cancello in ferro.
Droga: smantellata rete Messina, oro in pegno in cambio di dosi
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