La schiena ricurva e la faccia immersa nei libri. Così se lo immaginano un po’ tutti, studenti di oggi e di ieri, intento a leggere e scrivere nella biblioteca di Recanati. Eppure Giacomo Leopardi, nato in quella cittadina delle Marche il 29 giugno 1798, è stato anche un bambino affamato di stelle e un giovane viaggiatore. Un intellettuale, un poeta, un filosofo. Ma soprattutto un grande curioso.
La casa del padre, il conte Monaldo, gli è stata stretta fin da subito. La stanza dei libri è diventata presto il suo rifugio. Studiava, scriveva. Scriveva, studiava. E sognava di andare via, vedere, conoscere, vivere. Cosa c’era dietro quel colle e quella siepe che gli impediva di vedere l’orizzonte? Solo la curiosità poteva spingerlo a superare sé stesso, la famiglia opprimente, la malattia. E andare a vedere. E questa certezza ce la dà L’Infinito, quella lirica che ha compiuto duecento anni dalla prima stesura.