Angela Merkel e Martin Schulz hanno fatto le loro ultime apparizioni pubbliche prima delle elezioni generali di domenica 24 settembre. I due principali candidati in corsa per la cancelleria hanno scelto, entrambi, di lanciare appelli al voto agli indecisi, mentre incombe lo spettro dell’ultradestra dell’AfD, che potrebbe diventare il terzo partito.
I sondaggi sono chiari sul fatto che il blocco conservatore di Merkel è in testa, seguito dai socialdemocratici della Spd di Schulz, ma al terzo posto c’è proprio l’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD), con cui nessuno intende allearsi ma che alle urne potrebbe ottenere intorno all’11%.
La cancelliera uscente, che secondo le rilevazioni si appresta a ottenere un quarto mandato da cancelliera, è stata prima a un evento informale in cui ha parlato e preso un caffè con i militanti della Cdu che hanno partecipato alla campagna elettorale, per ringraziarli. Merkel, che secondo i sondaggi è in vantaggio di 14 punti sulla Spd di Schulz, ha invitato i sostenitori a votare pensando agli sforzi dei conservatori per le famiglie e ha promesso di evitare un aumento delle tasse e di concentrarsi sulla sicurezza, sottolineando il valore positivo dell’Ue. Poi si è spostata nel pomeriggio a Greifswald, in Meclemburgo-Pomerania, dove si è unita a un evento di sostegno a un gruppo di paramedici impegnati in una dimostrazione, in cui hanno fatto massaggi cardiaci simultaneamente a 500 manichini di gomma.
Lo sfidante Schulz, invece, ha partecipato a un evento del suo partito ad Aquisgrana, nell’ovest della Germania. Ha promesso che combatterà per ogni singolo voto e ha detto ai suoi elettori che un’affluenza alta è fondamentale per compensare la crescita dell’AfD: “Giovani, pensate alla Brexit. Pensate a Trump” e “andate a votare. Prendete questo diritto di voto seriamente e usatelo”, ha detto Schulz. Nelle sue ultime apparizioni in pubblico, l’ex presidente dell’Europarlamento si è sforzato di marcare le differenze rispetto a Merkel, con un discorso in cui chiede giustizia sociale e annuncia agevolazioni fiscali per le famiglie e i cittadini con basso reddito. Schulz è stato accolto con bandiere dell’Ue e ha ringraziato chi lo ha appoggiato in questa campagna: “Indipendentemente da quello che succederà domani, è stata una grande campagna”, ha affermato. Merkel, come eredità dei suoi 12 anni di governo, rivendica soprattutto la riduzione della disoccupazione dai 5 milioni di senza lavoro che c’erano in Germania nel 2005 ai 2,5 milioni che ci sono attualmente (anche se lei stessa ha riconosciuto che le basi erano state poste dal suo predecessore, il socialdemocratico Gerhard Schroeder).
Secondo l’analista politico Michael Spreng, uno dei grandi errori della Spd durante la campagna elettorale è stato proprio quello di incentrarla sulla giustizia sociale, in un momento in cui la maggioranza dei cittadini ritiene che la sua situazione economica sia buona. I risultati ottenuti dalla Spd durante la Grosse Koalition con la Cdu, invece, in cui il partito socialdemocratico è riuscito a concretizzare punti chiave del suo programma come l’introduzione di un salario minimo, non sembrano avere aiutato Schulz.
Restano due le coalizioni possibili stando agli ultimi sondaggi, anche se naturalmente le ipotesi di alleanze saranno più chiare solo dopo l’esito di domani. La prima possibilità è che continui a rimanere al governo una Grosse Koalition, cioè una ‘Grande coalizione’ composta da Cdu e Spd; la seconda, invece, è che governi una ‘Coalizione Giamaica’, cioè un’alleanza tripartita composta da Cdu di Merkel, liberali della Fdp che pare riusciranno a rientrare alla Bundestag dopo una legislatura di assenza, e Verdi. Si tratterebbe di una coalizione inedita a livello federale, che a livello regionale esiste invece già nel Land di Schleswig-Holstein, nel nord della Germania. Entrambe le alleanze presentano però degli ostacoli: la Grosse Koalition viene sempre vista da entrambi i principali partiti come ‘ultima spiaggia’; inoltre l’Fdp sembra avere resistenze a entrare in un eventuale governo con i Verdi.