Martedì pomeriggio, all’Amma, è stato firmato l’accordo per la reindustrializzazione dello stabilimento Embraco di Riva di Chieri, azienda del gruppo Whirlpool che negli scorsi mesi aveva deciso di chiudere l’impianto, lasciando a casa i lavoratori. Lo rende noto la Fiom. L’accordo prevede il passaggio, a partire dal 16 luglio, del sito e di tutti i 417 lavoratori alla Ventures srl, azienda che produrrà robot per pulire pannelli fotovoltaici e, più avanti, sistemi per la depurazione delle acque. I lavoratori saranno assorbiti mantenendo le stesse condizioni contrattuali e salariali mentre ai lavoratori che, al momento del passaggio, decideranno di firmare il verbale di conciliazione Embraco corrisponderà il tfr maturato in azienda fino al dicembre 2016 più un bonus economico.
La Ventures, trattandosi di una nuova azienda, richiederà la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione/riorganizzazione per 24 mesi: 90 lavoratori rientreranno da subito, la produzione dovrebbe iniziare a inizio 2019 mentre entro aprile 2019 altre 190 addetti dovrebbero rientrare al lavoro, con meccanismi di rotazione in modo da coinvolgere tutti gli addetti.
La Ventures – si legge in una nota della Uilm Torino – richiederà 24 mesi di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale, che sarà utilizzata secondo le esigenze anche formative del percorso di ricollocazione. Nella prima fase i rientri saranno circa 90, saliranno a 280 entro aprile 2019, 330 entro settembre dello stesso anno, 370 entro l’inizio del 2020, per raggiungere la piena ricollocazione entro luglio 2020. Azienda e sindacati hanno inoltre raggiunto un’intesa sul contributo che Embraco verserà ai lavoratori come compensazione “una tantum” per il periodo luglio-dicembre 2018 durante il quale partiranno gli ammortizzatori sociali.
Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm, commentano: “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto e fiduciosi sul buon esito dell’operazione, anche in virtù delle garanzie sulle solidità della società fornite dal Mise. Abbiamo stabilito un monitoraggio continuo sull’evoluzione dell’iniziativa e soprattutto abbiamo ottenuto che i lavoratori non perderanno né salario né diritti. È stata una trattativa complicata e piena di ostacoli, che però ha tracciato una linea in difesa del lavoro in Italia. Basta delocalizzazioni incontrollate”.