Si è aperta con un boom di presenze la campagna elettorale di Stefano Bonaccini, attuale governatore dell’Emilia Romagna in corsa per il bis. In Piazza Maggiore, nel cuore di Bologna, sono scese oltre 12 mila persone al fianco del presidente pronto a sfidare l’avversario della Lega, Lucia Borgonzoni, per fare insieme un passo avanti (come recita lo slogan della sua campagna) con e per l’Emilia-Romagna. Davvero tantissime donne e uomini, ragazze e ragazzi, anche grazie alla mobilitazione dei dei giorni scorsi che da tutte le provincie della regione ha portato nel capoluogo più di 50 pullmann e treni.
“Questa è terra di ponti sui fiumi, non di muri – ha detto Bonaccini dal palco – Se alzi i muri uccidi l’Emilia-Romagna. Persino il trattino tra Emilia e Romagna non è un muro ma un ponte a unirle”. Poi l’appello agli elettori del Movimento 5Stelle: “Ho tenuto aperta la porta del confronto. A loro adesso chiedo, visto che negli ultimi mesi abbiamo approvato insieme tutte le scelte più importanti, non era meglio confrontarsi sui programmi? Noi resteremo aperti al confronto anche il giorno dopo perché non è vero che siamo tutti uguali. Mancano 50 giorni al 26 gennaio. Se vuoi andare veloce vai solo ma se vuoi andare lontano vai insieme ad altri. Datemi una mano”.
Nel suo intervento Bonaccini ha rivendicato con passione quanto fatto durante il suo mandato (prima regione per crescita, tasso di occupazione e export pro-capite; disoccupazione passata dal 9% del 2015 a meno del 5% oggi; misure realizzate qui che adesso stanno per essere estese a tutto il Paese, dall’abolizione dei superticket sanitari al taglio o azzeramento delle rette dei nidi, con un risparmio medio di mille euro a figlio per le famiglie emiliano-romagnole; nessun aumento delle tasse regionali e anzi la restituzione a cittadini e imprese di circa 100 milioni di euro l’anno già a partire da questo, il 2019). Soprattutto ha indicato i quattro pilastri del suo programma per costruire un Emilia-Romagna più forte e più giusta, forte dei suoi valori – solidarietà, giustizia sociale, libertà e diritti: qui la persona vale in quanto tale – per leggere il presente e saper guardare al futuro. Eccoli: fare dell’Emilia-Romagna la regione della CONOSCENZA; fare dell’Emilia-Romagna la regione della PIENA E BUONA OCCUPAZIONE; fare dell’Emilia-Romagna la regione DEI DIRITTI E DEI DOVERI; fare dell’Emilia-Romagna una regione PIENAMENTE SOSTENIBILE, capace di aprire la strada di una SVOLTA ECOLOGICA non più rinviabile.
La manifestazione si è aperta sulle note di ‘Bella ciao’ e il video-messaggio di Alessandro Bergonzoni: “Siamo qui per rinsavire, per non perdere la regione. Le sardine ci hanno svegliato”. Dal vivo e in video tanti i sostenitori di Bonaccini: l’attore Lino Guanciale, Alberto Bertoli, il campione di volley Ivan Zaytsev, Andrea Mingardi, Carlo Lucarelli, Francesco Guccini, la famiglia Casadei. E anche Romano Prodi, che ha commentato : “Sto ascoltando un bel discorso non solo sulle cose fatte, ma anche sul futuro. qui ho sentito un bel programma. Vorrei davvero che tutta I’Italia fosse come l’Emilia-Romagna. Io non credo davvero che nessuno voglia votare per una persona che non ha nessuna esperienza rispetto a una persona che ha un programma, che guarda anche al futuro, che si è occupata sia della modernità che della protezione della parte più fragile della società emiliano-romagnola”.