Una campagna che ha attraversato in lungo e in largo la penisola, con “300 incontri pubblici, 10 mila chilometri percorsi”. Matteo Salvini, leader della Lega, in un’intervista esclusiva a LaPresse e Upday for Samsung, è inarrestabile. Domani chiuderà nella sua Milano, sicuro che “Di Maio non vince” e il centrodestra andrà al governo.
Voi parlate di 600 mila clandestini da rimpatriare: avete già fatto un conto di quanto potrebbe costare al Paese e se ci sono le coperture? La metà di quello che ci costa il business dell’accoglienza, che ci costa 5 miliardi. Ovviamente non lo fai in un quarto d’ora, bisogna farlo con un programma che si esaurisce in 5 anni, ma bisogna crescere assolutamente rispetto alle 16-17 mila espulsione degli ultimi anni. L’obiettivo è anche quello di diminuire gli sbarchi e ridurre alla radice il problema. Ho letto che la Francia sta spostando in Niger i centri di identificazione per affrontare il problema dei profughi là, e secondo me è una soluzione intelligente.
In questa campagna elettorale stanno nascendo nuovi ministeri. Ce n’è uno che vorrebbe creare Matteo Salvini? Sì e costa zero, quello dei disabili. Sarebbe il primo ministero nella storia della Repubblica d’Italia. Ci sarebbe un ministro che si occupa di 4 milioni di italiani con disabilità, dalle malattie psichiche, alla sordità, all’autismo, alla sindrome di Down. Gli invalidi civili in Italia sopravvivono con una media di 278 euro, quindi voglio una persona che risponda a questi diritti, diritto al lavoro, allo studio, che oggi sono negati.
Ci sono dei ministeri esistenti su cui la Lega vorrebbe mettere il cappello, qualora andasse al governo? L’agricoltura. Altri si occupano di cose per loro importanti, per me l’uomo è ciò che mangia. L’agricoltura oltre a dare lavoro a un milione e mezzo di persone è la nostra salute, quindi difendere il riso italiano, il latte italiano, le arance, la carne italiana, è salute e lavoro. E’ una delle nostre priorità.
Oggi la manifestazione unitaria del centrodestra, quale apporto può portare in termini di voti essere stati uniti e presenti sullo stesso palco, o è stata solo una vetrina? E’ stata una chiusura di campagna per raccontare quello che abbiamo fatto in queste settimane. Io ho fatto 300 incontri pubblici, 10 mila chilometri percorsi. Abbiamo un programma comune e non c’era bisogno di fare la riunione come i Pooh o i gruppi musicali. Era giusto portare la nostra esperienza di queste settimane. Abbiamo aperto insieme e chiudiamo insieme.
Secondo lei Mattarella aprirà la e-mail inviata da Luigi Di Maio con la lista dei ministri? Non lo so, non faccio l’hacker. Mi spiace che i 5Stelle tirino nomi a caso con gente che poi dice di no. Una riforma che voglio cancellare del governo Renzi è la ‘buona scuola’, una pessima scuola che ha demotivato gli insegnanti e rischia di mal-educare gli studenti. Il nuovo ministro, che non sarà mai ministro perché Di Maio non vince, dice che non è da cancellare, ma da rivedere. Hanno idee confuse.
Come definire -in una parola- Renzi, Di Maio, Berlusconi e Meloni? Renzi arrogante, Di Maio chiacchierone, Berlusconi un grande imprenditore, Meloni battagliera.