È il Siviglia il Re di Europa League 2019-2020. Gli spagnoli conquistano per la sesta volta nella loro storia – su altrettante finali – questa competizione Uefa. La splendida avventura dell’Inter si ferma a un passo dal trionfo. Nell’albo d’oro dei nerazzurri resta la Champions League 2010, quella del Triplete di Jose Mourinho, l’ultimo trofeo europeo conquistato, mentre l’ultima Coppa Uefa è quella datata 1998.
Dieci anni dopo il fantastico Triplete sotto la guida di Jose Mourinho, i nerazzurri tornano a trionfare in una competizione Uefa. Dopo la delusione per l’uscita anticipata dalla Champions League, gli uomini di Antonio Conte hanno saputo raddrizzare una stagione che si sarebbe potuta trasformare in una cocente delusione, in un crescendo di vittorie – convincenti e straordinarie – che hanno consentito al club nerazzurro di riconquistare questo trofeo a 22 anni di distanza dall’ultima volta.
Dopo quattro minuti l’Inter è già in vantaggio. Il Siviglia non sfrutta al meglio un errore di Handanovic, con Fernando che cerca la conclusione in acrobazia, ma viene respinto. Da una rapida ripartenza nella propria area, così, i nerazzurri si riversano nella metà campo avversaria grazie a una sgroppata di Barella, che serve sulla corsa Lukaku. Il centravanti belga sfrutta tutta la sua potenza fisica per seminare Diego Carlos, che lo scalcia dentro l’area. Rigore e ammonizione per il difensore brasiliano. Sul dischetto si presenta lo stesso Lukaku che non sbaglia.
Con questo gol, Lukaku eguaglia Ronaldo “il Fenomeno” raggiungendo quota 34 gol (in 51 gare). Nel 1997-98 il brasiliano – anche lui alla prima stagione in nerazzurro – realizzò la 34esima rete nella finale di Coppa Uefa, vinta 3-0 contro la Lazio. La serata di Lukaku, però, sarà amara.
Al 13’, però, gli andalusi trovano subito il pareggio: dopo una buona azione corale, dalla destra Navas crossa sul primo palo. De Jong brucia sul tempo Godin e beffa Handanovic con uno spettacolare colpo di testa in tuffo.
Al 17′ l’Inter protesta per un presunto fallo di mano in area di Diego. Il direttore di gara Makkelie lascia correre, scatenando le veementi proteste dei giocatori nerazzurri e di Conte, che viene ammonito.
Al 34’ il Siviglia passa in vantaggio. Da un calcio di punizione sulla destra, Banega crossa cercando il palo più lontano. De Jong stacca di testa e sorprende Handanovic con una sorta di palombella in diagonale che attraversa lo specchio della porta e si insacca sull’altro lato della porta.
Ma due minuti più tardi l’Inter ristabilisce la parità con un gol che è quasi una fotocopia di quello dell’Inter. Brozovic calcia una punizione in area dal centro-destra. Godin irrompe di testa e insacca senza problemi alle spalle di Bono.
Brivido per l’Inter nell’unico minuto di recupero concesso: dall’ennesimo calcio di punizione dalla destra di Banega, Ocampos gira di testa in mezzo all’area e colpisce la traversa dopo una decisiva deviazione di Handanovic.
Nella ripresa le due squadre sembrano meno spregiudicate rispetto ai primi 45 minuti e più attente a controllare, perché un gol degli avversari potrebbe anche essere decisivo.
Al 52’ buona occasione per il Siviglia: Fernando calcia di piatto dopo un cross da destra e calcia di piatto: scivolata decisiva di Gagliardini.
Al 65’ enorme occasione per l’Inter. Lukaku scappa a campo aperto verso la porta del Siviglia e conclude sull’uscita del portiere, ma Bono è bravo a respingere.
Dieci minuti più tardi il Siviglia trova di nuovo il vantaggio: altra punizione dalla destra di Banega. La difesa interista interviene, ma la palla resta pericolosamente in area. Sullo spiovente stacca in rovesciata Diego Carlos. La palla sembra destinata a uscire, ma Lukaku ci mette il piede destro deviando involontariamente nella propria porta. Il gol, però, sarà assegnato a Diego Carlos.
All’82’ l’Inter potrebbe pareggiare nuovamente: dopo una mischia nell’area del Siviglia, il pallone arriva a Sanchez, entrato pochi minuti prima. Il cileno, in allungo con la punta del piede, anticipa Bono. Koundé salva sulla linea.
Makkelie concede sei minuti di recupero, ma non succede più nulla. Il Siviglia alza il trofeo. All’Inter restano solo i rimpianti.