Sergio Marchionne lascia la presidenza della Ferrari proprio alla vigilia del Gran Premio di Germania, la gara di casa del pilota del Cavallino Sebastian Vettel ma anche del ‘rivale storico’ della Mercedes. In carica dalla fine del 2014, quando è subentrato a Luca Cordero di Montezemolo, nell’insediarsi il numero 1 della galassia Fca aveva detto che “avere una Ferrari vincente in F1 è un punto non negoziabile e rimane un obiettivo chiaro. Non possiamo accettare una cosa diversa da quella. Vedere persone in settima o dodicesima posizione non interessa né a me né alla Ferrari”. Dichiarazioni che erano sembrate un duro ‘atto d’accusa’ nei confronti della gestione Montezemolo negli ultimi anni.
Il manager italo-canadese oltre al ruolo di presidente ha ricoperto anche quello di amministratore delegato dalla primavera del 2016, subentrato ad Amedeo Felisa. Sotto la presidenza Marchionne, la Ferrari non è ancora riuscita a tornare sul tetto del Mondo e i fasti dei tempi di Michael Schumacher sembrano ancora lontani. Sicuramente il Cavallino, con l’arrivo anche di Maurizio Arrivabene nel ruolo di Team Principal, ha in parte colmato il gap rispetto alla Mercedes dominatore incontrastato negli ultimi anni.
Fondamentale l’arrivo a Maranello del quattro volte campione del Mondo Vettel che, ha ridato competitività ai massimi livelli alla scuderia. Il pilota tedesco dopo essere stato in lotta per il Mondiale lo scorso anno fino a metà stagione, quest’anno dopo la vittoria di Silverstone si è riportato in testa al Campionato del Mondo di F1 con 171 punti, 8 in più di Lewis Hamilton. Nella classifica costruttori, invece, la Ferrari comanda con 287 punti, contro i 267 della casa di Stoccarda.
Nella veste di presidente di Ferrari, Marchionne negli ultimi tempi è entrato spesso in ‘rotta di collisione’ con la nuova proprietà della Formula 1, gli americani di Liberty Media che puntano a far diventare le corse più spettacolari e ‘accattivanti’ per i tifosi a scapito della lavoro di ‘sviluppo’ dei costruttori. “Di cose tecniche Liberty Media non ne capisce un tubo, ci lasci lavorare”, aveva dichiarato tempo fa Marchionne a margine del Salone dell’auto di Ginevra. Screzi e schermaglie che sono andati avanti per diverso tempo con il timore della casa di Maranello di una Formula 1 sul modello dell’Indycar americana dove tutte le auto sono uguali e possono vincere, senza poter spingere a livello tecnico. Marchionne ha più volte minacciato di portare la Ferrari via dalla Formula 1, anche se negli ultimi tempi gli attriti con Liberty si sono appianati. Anche perché una Formula 1 senza Ferrari non sarebbe Formula 1.