Da vicino nessuno è diverso. Il mondo delle famiglie arcobaleno e della stepchild adoption non solo esiste, ma è variegato e ha numeri veri. Secondo un dato fornito da Gay Center, sono 100mila le persone che in Italia vivono in una situazione che giorno dopo giorno sta cercando di uscire dall’invisibilità. Per una ricerca condotta da Arcigay con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, si stima che in Italia i bambini che hanno genitori omosessuali siano circa 100mila. La maggior parte è nato da precedenti relazioni eterosessuali, va però aumentando di anno in anno quella parte costituita dai figli di coppie gay e lesbiche che scelgono di avere dei bambini all’interno della loro relazione. Fermo restando che in Italia non esiste un sondaggio esaustivo e definitivo sul tema di quanti siano i gay in Italia, quante le coppie omosessuali, quante le famiglie gay con figli, nell’ultimo censimento nazionale Istat, del 2011, si sottolinea le coppie dello stesso sesso che si autodichiarano famiglia sono soltanto 7.513.
LE UNIONI CIVILI Un mondo variegato, dunque, che necessità sicuramente di una normativa visto anche che per il neo ministro alla Famiglia, in assenza di una legge specifica, “le famiglie arcobaleno non esistono”. Codificata invece, con la Legge Cirinnà, è la situazione delle unioni civili. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, dalla nascita della norma, entrata in vigore dal 5 giugno 2016, in Italia, fino al dicembre dello scorso anno, sono state celebrate 6mila unioni civili. A questi vanno aggiunte 1.200 trascrizioni di matrimoni contratti in paesi esteri.
OMOFOBIA Intanto l’Italia è ferma sui diritti delle persone Lgbti e sulla lotta contro le discriminazioni. Il quadro emerge dall’edizione 2018 di Rainbow Europe, una delle più importanti Ong per i diritti umani Lgbti. Il progresso verso l’uguaglianza è rimasto in Italia a poco meno del 27%, che vale al nostro Paese il 32esimo posto su 49 Paesi europe. La stessa situazione di un anno fa, dopo l’approvazione della legge Cirinnà.