“Sergio Marchionne è uno dei più grandi manager internazionali”. Il mondo dell’economia continua a omaggiare l’ex capo di Fca e Ferrari, che secondo indiscrezioni di stampa sarebbe in condizioni di salute “irreversibili” in ospedale a Zurigo. Il commento arriva in particolare da Luca Cordero di Montezemolo che, da presidente, ha condiviso dal 2004 con il manager con il maglioncino il salvataggio e rilancio dell’azienda, ma poi è stato scalzatodallo stesso Marchionne dalla presidenza di Ferrari nel 2019.
“Abbiamo avuto nel passato recente contrasti anche molto duri”, ammette Montezemolo, ma “abbiamo iniziato e proseguito insieme un lungo e proficuo pezzo di strada alla Fiat negli anni più drammatici con grande spirito di amicizia e collaborazione”. Secondo i maligni il commento del manager e imprenditore, ora presidente della società dei treni Italo, arriva un po’ in ritardo visti gli anni passati a braccetto ai vertici. “Ma mai ho messo in discussione – dichiara Montezemolo – il coraggio, la capacità e la visione di Sergio, che hanno permesso il salvataggio e il rilancio del primo gruppo industriale italiano e contribuito a modernizzare le relazioni sindacali nel paese”, afferma ancora l’ex presidente del Lingotto e di Ferrari, che conclude: “Sono vicino alla sua famiglia”.
Questa mattina il Corriere della Sera ha pubblicato anche la lettera di Franzo Grande Stevens, legale di Gianni Agnelli. “È molto difficile per me parlare di Sergio Marchionne che con Gianluigi Gabetti è stato il mio migliore amico di una vita”, dice Grande Stevens sul manager italo-canadese che ha dato un contributo in tutte le principali società della galassia Agnelli. “Sergio – continua Grande Stevens, ricordando che Marchionne non ha fatto in tempo a conoscere l’Avvocato – è un uomo che sarebbe piaciuto a Giovanni Agnelli, che da sabaudo illuminato aveva dimostrato sempre grande interesse per gli intellettuali e per i sofisticati meccanismi finanziari dedicando del tempo ad affrontare tematiche di cultura illuministica e storica”. Tra gli altri commenti, anche quelli della Fim Cisl, uno dei sindacati del contratto aziendale innovativo voluto dall’ex capo azienda. Giuseppe Terracciano, leader campano del sindacato, parla di un uomo “serio e determinato, avversario sì, ma non nemico”.