Fedez dopo il suo discorso a favore del disegno di legge Zan (che introduce tutele contro l’omotransfobia) fatto al Concerto dell’1 maggio, nell’opinione comune, è salito sul “piedistallo” di paladino dei diritti civili.
Ma dopo appena 48 ore rischiava di scivolare bruscamente giù da quel piedistallo, passando da “accusatore” ad accusato. Alla fine la “medaglia” di paladino dei diritti civili l’ha conservata, ma non è stato facile.
Fedez da paladino dei diritti civili…
Sul palco del concerto dell’1 maggio, Fedez è intervenuto apertamente a favore dei diritti di omosessuali e trans, scagliandosi contro i leghisti (non solo: è stato anche protagonista di uno scontro con la Rai in cui lui ha parlato di censura, la Rai invece ha chiarito che non c’è stata alcuna censura verso l’intervento di Fedez). Comunque, l’attenzione mediatica è salita ai massimi.
… a rapper omofobo
Nei giorni successivi, sui social, qualche navigatore dalla memoria lunga ha fatto circolare delle frasi di vecchie canzoni di Fedez dal sapore omofobo. Come per esempio nel brano ‘Faccio brutto’ del 2013 in cui diceva: “Ho un odio represso verso tutte le persone gay”, o il verso “Non fare l’emo fr***o con lo smalto sulle dita” di ‘Ti porto con me’, canzone del 2011.
Sul web si è scatenata l’indignazione contro Fedez e tra i vari commentatori è intervenuto persino Vittorio Sgarbi: “Quello che scrive queste cose è lo stesso ‘campione’ dei diritti civili salito sul palco del concerto del Primo Maggio?”.
Fedez: Ho sbagliato, tempo fa ero ignorante
Fedez ha deciso di chiarire la questione in un video di Instagram pubblicato tra le Stories, in cui ha spiegato l’origine di tutte le frasi contestate, precisando, punto per punto, che non avevano carattere omofobo, ma al contrario miravano a ridicolizzare gli omofobi.
Sotto accusa, però, è rimasta una parte del testo di ‘Tutto il contrario’, brano scritto dal rapper 10 anni fa: “Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing, ora so che ha mangiato più wurstel che crauti”.
“Mi fa strano dover rendere conto di una canzone che ho scritto dieci anni fa”, avrebbe detto Fedez agli amici secondo quando riporta il ‘Corriere della Sera’, “a 19 anni si è delle persone completamente diverse. Certe cose oggi non le rifarei uguali”.
Fedez ha reagito quindi ammettendo lo sbaglio: “Da giovane ho sicuramente detto delle cose omofobe. Non c’è mai stata nel quartiere in cui sono cresciuto educazione in tal senso, ma poi ho cercato di migliorarmi. Ho sbagliato per cose dettate dall’ignoranza. Ho fatto un testo recentemente che è stato giudicato transfobico (‘Le feste di Pablo’, ndr), ma non era voluto: ho invitato una ragazza trans al mio podcast, abbiamo affrontato il tema e ho imparato un sacco di cose perché non mi voglio dare preclusioni”.
Così Fedez dovebbe aver riconquistato i fan, che sono tanti (ha oltre 12 milioni di follower su Instagram, cui vanno aggiunti gli oltre 23 milioni della moglie Chiara Ferragni).