In attesa della prova su strada aumenta l’attesa sulla sfida tra Cancellara, Sagan e Nibali. L’italiano può farcela come Ballan a Varese?
Entra nel vivo la rassegna mondiale del ciclismo che vede Firenze un po’ imbronciata per via dei problemi legati a traffico, tifosi, appassionati e turismo con parecchie zone blindate e qualche difficoltà di trasporti e collegamenti. Ma non si può certo dire che la competizione non sia straordinariamente affascinante e che la città abbia risposto alla grande: il tutto in attesa del gran finale in programma nel pomeriggio di domenica lungo il circuito cittadino di 16,750 chilometri con partenza e arrivo in via Paoli, che andrò ripetuto dieci volte, dopo che il gruppo avrà raggiunto Firenze da Lucca per ulteriori 106km. In tutto sono 272km complessivi, tanti, con uno strappo sulla collina di Fiesole da ripetere dieci volte che rischia di fare parecchia selezione nel corso della quale il gioco di squadra diventerà fondamentale. L’Italia ha il suo uomo squadra in Nibali con qualche alternativa importante come Ulissi, se si dovesse arrivare in gruppo, o Pozzato. Cancellara e Sagan sono i superfavoriti con il campione in carica, il belga Gilbert, a giocare il ruolo del terzo incomodo considerando che il Beglio ha portato a casa ventisei vittorie, più di qualsiasi altro paese nel Mondiale su strada. Ma, dicono i tecnici, è un circuito strano, nervoso, difficile da interpretare: per un risultato aperto a ogni pronostico che potrebbe anche diventare imprevedibile.
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