Ha ucciso la moglie e poi ha tentato di suicidarsi. È accaduto venerdì mattina a Scandicci (Firenze) nell’abitazione della coppia in via Lorenzo Ghiberti. Rosario Giangrasso, 53 anni, è in gravi condizioni ma non sarebbe in pericolo di vita. La vittima aveva 43 anni ed era di origine thailandesi.
Giangrasso ha strangolato la moglie e si sarebbe poi tagliato le vene con un coltello da cucina. Da quanto si apprende, nella casa dove Giangrasso ha ucciso la moglie e poi ha tentato il suicidio, non erano presenti le figlie della coppia, di 14 e 8 anni. Proprio la figlia più grande, rientrando a casa, ha trovato la madre morta e il padre in gravi condizioni e ha dato l’allarme. All’origine del gesto forse le difficoltà economiche che avevano spinto l’uomo, nello scorso mese di luglio, ad arrampicarsi sul campanile di Giotto, a Firenze, e a minacciare il suicidio per richiamare l’attenzione delle istituzioni.
Giangrasso, Il 2 luglio scorso, era riuscito a salite su una impalcatura allestita sul retro del Duomo di Firenze per protestare e richiamare l’attenzione sulla sua condizione economica, disoccupato e sotto sfratto. Sul posto intervennero vigili urbani, vigili del fuoco, polizia, carabinieri e 118. La piazza era gremita di turisti che, incuriositi, seguirono l’evolversi della vicenda. Dopo aver ottenuto dal sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, la garanzia di un incontro, Giangrasso era sceso da solo dalle impalcature.
Giangrasso non era nuovo a proteste clamorose: nel marzo del 2012, disperato per aver perso il lavoro, si arrampicò su una gru alta 50 metri, a Scandicci. Nel 2013 salì su un traliccio, sempre a Scandicci, perché temeva di perdere la camera che gli aveva messo a disposizione il Comune presso un affittacamere. Poco tempo dopo, temendo che i servizi sociali gli togliessero i figli, affisse un cartello all’ospedale di Torregalli, dichiarandosi disposto a vendere un rene per mantenere la famiglia.