Dalla riforma dell’Irpef, con la transizione a tre scaglioni e aliquote più basse, all’Ires a due aliquote. Sono alcune delle misure contenute nella bozza della legge delega per la riforma del fisco che, a quanto si apprende, è composta da 4 parti e conta un totale di 21 articoli. Secondo le tempistiche illustrate, sono previsti 24 mesi per l’adozione dei decreti delegati.
Irpef a tre scaglioni e flat tax per tutti
Semplificare il sistema e garantire l’equità orizzontale attraverso la riduzione della pressione fiscale. È l’obiettivo della riforma dell’Irpef che sta progettando il Governo Meloni, come si evince dalla bozza della riforma del Fisco visionata da LaPresse. Nel breve periodo quindi si prevede la transizione a tre scaglioni e aliquote più basse, mentre come obiettivo di legislatura c’è la flat tax per tutti.Ancora, si prevede la revisione della tax expenditures, oggi – si legge nella bozza – più di 600 voci e 165 miliardi di spesa pubblica, con ipotesi di forfettizzazione per scaglioni di reddito (inclusi quelli assoggettati ad imposta sostitutiva). Inoltre, si pensa all’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti e pensionati e all’estensione della flat tax incrementale anche ai lavoratori dipendenti.
Verso nuova Ires a due aliquote
In arrivo una nuova Ires a due aliquote. Lo prevede una bozza della legge delega di riforma fiscale, visionata da LaPresse. L’aliquota impositiva sarà ridotta rispetto al 24% per la quota di reddito destinata, nei due anni successivi, a investimenti qualificati o a nuova occupazione, secondo il principio che chi più assume e investe meno paga. L’obiettivo sarebbe dunque quello di favorire la capitalizzazione delle imprese stabilite in Italia e premiare, con la riduzione dell’imposta, chi investe in nuove occupazioni o in beni strumentali innovativi e qualificati in un breve arco di tempo. Nella delega – si legge nel documento – sono inoltre previste disposizioni, in linea con le previsioni comunitarie, volte a semplificare e rivedere la disciplina di deducibilità degli interessi passivi anche attraverso l’introduzione di apposite franchigie e a riordinare il regime di compensazione delle perdite fiscali anche attraverso il recepimento dei principi espressi dalla corte di giustizia dell’Unione Europea.
Bonomi: “Solo aliquote non è strada, riforma sia organica”
Se si parla soltanto di una rimodulazione delle aliquote non è la strada. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a margine di un incontro con Anci sul Pnrr parla della riforma fiscale. Bonomi fa presente che quello che ci si aspetta è una riforma organica.
Leo: “Riforma si ispira anni ’70”
“Ci stiamo lavorando, e pensiamo di portarla in Cdm la prossima settimana”. Così il viceministro all’Economia Maurizio Leo parla della riforma fiscale intervenendo alla presentazione dei risultati 2022 dell’Agenzia delle Entrate e di Agenzia delle Entrate-Riscossione, oggi alla Camera. “Si ispira alla riforma degli anni ’70 – spiega Leo – l’ambizione è di far qualcosa che riecheggi quell’impostazione. Dando anche un segnale di semplicità” affinché la “riforma sia declinata in modo comprensibile”: alla base un buon rapporto tra Fisco e contribuenti, e la lotta evasione.
La possibilità di applicare l’Iva zero su beni di prima necessità è “una delle ipotesi” che “la normativa europa prevede ma ci si deve lavorare” aggiunge il viceministro. “Vogliamo dare un po’ di quiete ai contribuenti, soprattutto in periodi particolari come per esempio ad agosto e a dicembre”, mesi in cui non ci siano “lettere di compliance” conclude Leo, parlando della riforma fiscale e quindi della volontà di “spingere di più sul meccanismo della dichiarazione”.