Il sospetto attentatore di Carcassonne e Trebes, in Francia, è stato identificato dal ministero dell’Interno come Redouane Lakdim, 26enne di origine marocchina. Definito un “piccolo delinquente” dalle autorità, era già stato condannato in passato, anche per possesso di droga, ed era molto attivo sui siti salafiti, secondo i media francesi. Durante l’attacco ha detto di appartenere allo Stato islamico, che ha poi rivendicato l’attentato tramite l’agenzia Amaq.
Lakdim è sospettato di aver rubato un’auto uccidendo il passeggero e ferendo il conducente, di aver poi sparato contro agenti di polizia che stavano per rientrare in caserma, ferendone uno, e poi di aver preso vari ostaggi, uccidendone due prima di essere abbattuto a sua volta dalle forze dell’ordine. Secondo le autorità, ha agito da solo. Lakdin era controllato dalla Direction générale de la Sécurité intérieure (DGSI), il servizio d’informazioni che dipende dal ministero dell’Interno. Secondo France Info, era schedato tra i soggetti da monitorare per la prevenzione della radicalizzazione a carattere terrorista (Fsprt), diversa dal ‘Fichier S’ dei soggetti ritenuti radicalizzati, considerati una minaccia potenziale alla sicurezza nazionale. Il ministro dell’Interno, Gerard Collomb, ha spiegato che Lakdin era noto “noto per possesso di stupefacenti e spaccio”, ma non come “un radicalizzato che poteva passare all’attacco”, cosa che ha invece fatto “bruscamente”.
Per Le Parisien, il 26enne sarebbe stato in carcere nel 2016 anche se non è chiaro per quale condanna. Il 26enne sarebbe sospettato anche di aver fatto un viaggio in Siria ma di questa possibilità non ci sono conferme ufficiali. Inoltre, sempre secondo i media, sarebbe stato attivo sui siti salafiti. Testimoni hanno raccontato che entrando nel supermercato avrebbe urlato “Allah Akbar” (Dio è il più grande) e Collomb ha confermato che durante la presa d’ostaggi ha chiesto la liberazione “di detenuti”, una rivendicazione “a posteriori”. In particolare, ha chiesto la scarcerazione di Salah Abdeslam, unico membro ancora in vita dei commando terroristici responsabili degli attentati di Parigi e Saint Denis, attualmente detenuto in Francia.
Lakdin viveva in un appartamento a Carcassonne, con i genitori e tre o quattro sorelle. L’abitazione è stata perquisita dalla polizia. Prima di commettere l’attacco, secondo Le Parisien che ha parlato con una vicina di casa, Lakdin aveva accompagnato la sorella minore a scuola. Alcuni vicini di casa lo hanno descritto come un assiduo frequentatore della moschea, gentile e affabile. Durante il sequestro degli ostaggi, la madre e una delle sorelle sono state portate sul luogo per essere a disposizione dei negoziatori. Il 26enne è stato ucciso dalla polizia che ha fatto irruzione all’interno del supermercato.