Sono passati tre giorni da quando il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. Nel frattempo non si allenta la tensione nella Striscia: 11 civili sono morti in un raid di Israele a Rafah e altri sei sono deceduti in Libano.
Hamas: “Uccisione due palestinesi disarmati è crimine atroce”
Due uomini palestinesi disarmati – che agitavano ripetutamente un pezzo di stoffa bianca in segno di resa – sono stati colpiti a distanza ravvicinata e uccisi dalle truppe israeliane, che hanno poi seppellito i loro corpi con un bulldozer, vicino a Gaza City, mentre cercavano di tornare nelle loro case al nord. Lo riporta Al Jazeera citando dei filmati ottenuti dall’emittente. Hamas ha condannato l’episodio parlando di “crimine atroce” e di “un’ulteriore prova del fascismo e del comportamento criminale sionista, nel contesto della brutale guerra di sterminio contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza”. Hamas ha poi lanciato un appello alle Nazioni Unite e alla Corte Penale Internazionale affinché “adottino azioni urgenti per fermare l’uccisione sistematica del nostro popolo” e ritenere responsabili i “criminali di guerra” contro “civili indifesi”.
Raid israeliano in Cisgiordania, almeno cinque feriti
Almeno cinque palestinesi sono rimasti feriti dal fuoco israeliano durante i raid nel campo profughi di Qalandiya e nella città di Nablus, in Cisgiordania. È quanto riferisce l’agenzia di stama Wafa, ripresa da Al Jazeera, citando fonti locali. Quattro delle vittime sono rimaste ferita a Qalandiya, dove un gran numero di soldati israeliani hanno fatto irruzione in diverse case con i bulldozer. I quattro feriti hanno ricevuto cure nella città di Ramallah. Il quinto ferito, un 23enne, è stato colpito alla coscia e ha ricevuto cure dalla Mezzaluna Rossa palestinese, stando a quanto riferito da Wafa.