Le strade deserte, non un rumore, un accenno di vento e poi un boato. Non stiamo raccontando la trama di un film, questo è lo scenario che si appresta a vivere Genova domenica sera, quando l’intera città si fermerà, in occasione dell’evento più atteso, quello in grado di cambiare il corso di una intera stagione, anche se siamo agli inizi, anche se in palio ci sono sempre tre punti. Ore 20:45, Genoa contro Sampdoria, è tempo di derby della Lanterna. Centonove le gare ufficiali, trentasette le vittorie blucerchiate, ventotto quelle rossoblù, nei restanti quarantatré casi ha vinto la paura di non perdere, forse l’agonismo. Non lo scorso anno. Andata senza storia, tre a zero del grifone firmato Antonini, Calaiò, Lodi. Al ritorno la vendetta di Mihajlovic: 0-1 targato Maxi Lopez. Molti gli interpreti ad essere cambiati, immutabile la voglia di imporsi delle due squadre. Se il Genoa formato 2014/2015 ha fatto vedere ottime cose (una vittoria, due pari e un solo ko), la Sampdoria è la sorpresa in positivo di queste prime quattro giornate di Serie A con due successi, due pari e solo due reti subite, quanto basta per occupare il terzo posto. Si sa, storia, precedenti e stato di forma contano relativamente nei derby. Quello che pesa, che risulta decisivo, è ben altro, è la garra come direbbero in Argentina. Da Miura a Zivkovic fino ai più recenti Cassano e Boselli. Chi potrebbe vestire i panni del giustiziere questa volta? Nonostante la doppietta del Bentegodi il mitra Matri dovrebbe partire dalla panchina, al centro dell’attacco, dal primo minuto, il nuovo eroe della gradinata Nord, un mix di ignoranza (calcisticamente parlando), senso del gol e furore agonistico che risponde al nome di Mauricio Pinilla. Dall’altra parte i nomi caldi sono due. Quello dell’intramontabile capitan Gastaldello, in grado di risolverla sfruttando al meglio una palla da fermo, come lui sa fare. L’altro è Stefano Okaka, un mister T dell’A-Team prestato al calcio. Nato come enfant terrible, promessa mai espressa per anni, ora il puntero di origine nigeriana sembra aver trovato l’equilibrio necessario a fare le cose per bene. “Cose” che effettivamente stanno riuscendo in modo magistrale e con una facilità disarmante all’ex romanista, tanto da attirare l’attenzione del ct Antonio Conte. Ma la chiave potrebbe essere fuori dal campo. No, non ci stiamo riferendo alle coreografie mozzafiato delle due tifoserie, nemmeno ai siparietti dei due presidenti Preziosi e Ferrero. Parliamo di Gasperini e Mihajlovic. Chi riuscirà a motivare meglio i propri ragazzi? Appuntamento a domenica sera.
Genoa (4-3-3): Perin; Roncaglia, De Maio, Marchese, Antonelli; Edenilson, Rincon, Sturaro; Perotti, Pinilla, Kucka. All. Gasperini.
Sampdoria (4-3-3): Viviano; De Silvestri, Gastaldello, Silvestre, Regini; Soriano, Palombo, Obiang; Gabbiadini, Okaka, Eder. All. Mihajlovic.
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