Duro attacco del quotidiano britannico The Independent al governo italiano in relazione al crollo del ponte di Genova. In un editoriale, il giornale d’oltremanica punta il dito contro quella che viene definita la “stolta reazione” dell’esecutivo al crollo, per avere addossato responsabilità all’Ue. ‘La stolta reazione del governo italiano al crollo del ponte di Genova non fa che peggiorare la tragedia di una nazione’, recita il titolo dell’articolo. Seguito da questo sottotitolo: ‘È dolorosamente sbagliato attribuire responsabilità ai vincoli Ue: lavori di miglioramento in programma che avrebbero potuto evitare il crollo sono stati duramente contrastati da uno dei partiti della coalizione di governo’.
I toni proseguono duri anche nel testo dell’editoriale, che esordisce così: “Sfacciata anche per i suoi bassi standard, la gang di populisti che oggi prova a governare l’Italia ha cercato di sfruttare il tragico crollo del ponte di Genova a fini politici”. Oltre che il Movimento 5 Stelle, l’Independent attacca il ministro dell’Interno Matteo Salvini, definendo “certamente sbagliata” l’accusa da lui avanzata all’Ue. “Nessuno in Europa ha mai posto veto su progetti per rendere un ponte sicuro”, scrive il giornale, che rincara la dose aggiungendo che “accusare l’Unione europea per il crollo del ponte mentre i tuoi alleati populisti provano a far naufragare il progetto (di miglioramento ndr.) rivela una qualità speciale di sfrontatezza, o faccia tosta come si dice in italiano”.
Chiamato in causa, Salvini taglia corto: “Non ho né voglia né tempo di rispondere a sciocchezze e polemiche”. Ma dall’Unione Europea arrivano le precisazioni: “Per quanto riguarda la situazione della sicurezza delle strade – ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue, Christian Spahr – l’Ue è coinvolta principalmente per la direttiva europea ‘Road infrastructure and safety management directive’, adottata nel 2008 per assicurare che le valutazioni sulla sicurezza stradale siano prioritarie per le strade della Trans-European transport network (Tent) – di cui il ponte Morandi faceva parte – e quanto alla responsabilità della sicurezza per le strade di questo network, nel caso in cui la strada sia gestita da un operatore privato, è il concessionario ad essere responsabile della sicurezza e della manutenzione della strada“. E ha ricordato al ministro Salvini: “Le regole fiscali concordate lasciano flessibilità a ogni Stato membro per fissare specifiche priorità politiche, e queste possono essere lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture. Inoltre c’è flessiblità anche nell’ambito del Patto di stabilità e l’Italia è stato uno dei principali beneficiari di questa flessibilità”,