Paolo Gentiloni sveste i panni di premier per vestire quelli di candidato all’uninominale alla Camera nel collegio Roma 1. Da Prati a Testaccio passando per Trevi, Castro Pretorio e Trionfale. Il cuore pulsante della Capitale. Una lettera che Gentiloni invia perché, scrive, “non potrò sottrarre molto tempo all’attività di Governo per dedicarmi alla campagna elettorale”.
A parlare non è tanto il politico Gentiloni quanto l’uomo Paolo che si rivolge ai suoi concittadini. “Abito qui da una vita, quasi sessant’anni. Conosco bene le bellezze di questa parte di Roma: tutto il mondo ce le invidia. E penso di conoscere bene anche le sue difficoltà”. La decisione di scendere in campo nel centro storico di Roma è arrivata per la volontà di “dare una mano alla mia città”. Il premier torna sulla sua esperienza di amministratore comunale che “resta nel mio cuore”. Sette anni in Campidoglio dove, fra le altre cose, Gentiloni ha lavorato anche come assessore al Giubileo straordinario del 2000.
Dall’impegno a livello locale a quello nazionale fino alla grande responsabilità di Palazzo Chigi. Un incarico che “ho cercato di svolgere senza risparmiare mai le mie forze”. Per Gentiloni l’Italia sta lasciandosi alle spalle la crisi più grave dal dopoguerra ma: “c’è ancora tanto da fare”. Nessun trionfalismo ma attenzione anche alle “promesse mirabolanti” che si sentono in giro delle quali “non c’è da fidarsi”. Un passaggio cruciale della lettera è rivolto alla sicurezza. “Dobbiamo continuare a investire per le forze dell’ordine così da aumentare la sicurezza nei nostri quartieri – dice – dobbiamo diffidare di chi semina odio o giustifica la violenza: chi lo fa mette in pericolo la sicurezza di tutti”.
Per il finale il ‘candidato Paolo’ sceglie il suo stile sobrio che lo ha portato secondo i sondaggi fra le figure politiche con il più alto gradimento da parte degli italiani. “La mia scelta politica da anni è con il centrosinistra. Dieci anni fa sono stato uno dei fondatori del Pd. Credo nei valori della giustizia sociale, nell’impegno per l’ambiente, nei diritti civili. Non tollero le discriminazioni contro i diversi e contro i più deboli”. “Queste – conclude – sono le mie idee politiche. Non le chiedo di condividerle necessariamente in tutto e per tutto. Le chiedo di darmi fiducia. Se sarò eletto potrà contare su di me. Sul mio impegno per Roma e per la nostra amata Italia”.