Premier, segretario e candidato governatore del Pd riuniti in un’unica sala per l’unico appuntamento elettorale che li vede insieme prima del 4 marzo. Presente, passato e futuro del partito incrociati sullo stesso palco al cinema Adriano di Roma, in pieno quartiere Prati, per lo sprint finale verso la conquista “casa per casa” del voto degli indecisi. I saluti e l’intervento iniziale sono in mano a Nicola Zingaretti, l’intervento più corposo è riservato al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che riveste qui i panni di candidato nel collegio di Roma Centro, mentre Matteo Renzi si ritaglia “pochi minuti” finali, sempre un passo indietro rispetto alla ‘squadra’ come negli altri comizi che lo hanno visto co-protagonista insieme ad altri esponenti del partito.
Il messaggio è uno e uno solo: il Partito democratico procede unito verso le elezioni contro un centrodestra “impressionante” e un Movimento 5 Stelle “incapace”, entrambi a proprio modo dannosi per il Paese. E, a domanda specifica su Renzi candidato premier, Gentiloni risponde in un’intervista televisiva: “Il Pd ha tanti candidati premier, l’importante è che il Partito democratico confermi il suo ruolo di guida nella prossima legislatura”. Intanto arriva anche il diniego del ministro dell’Interno Marco Minniti che liquida la prospettiva di diventare premier con “è un ipotesi dell’irrealtà”.
Tra bandiere del Pd e una rappresentanza dei giovanissimi ‘Pischelli in cammino’, premier e segretario attaccano frontalmente il leader Cinquestelle e la sua lista di ministri, inviata al Colle. Comincia Gentiloni: “In questi giorni – sottolinea quasi en passant – siamo arrivati al festival del surreale: siamo a un governo ombra che si presenta prima delle elezioni. Di solito perdi le elezioni e presenti un governo ombra, qui invece lo fanno prima delle elezioni”. Rincara Renzi: “Di Maio parla solo più di poltrone, ha subito una mutazione genetica. Ora chiede i voti del Pd. C’è solo un particolare, Luigi, noi non ti votiamo perché ti riteniamo incompetente e incapace“. A stretto giro di posta arriva la replica del candidato premier M5S: “Il nostro non è un governo ombra, è alla luce del sole! Gentiloni pensa agli inciuci post voto e ai futuri scambi di poltrone. Facciamo sul serio”.