Torna in Germania lo spettro della violenza terroristica e dell’antisemitismo. L’attentatore era uno, solo Stepahn Ballet, 27 anni, neonazista convinto. Ma poteva essere uno qualsiasi del sempre più nutrito popolo che cresce nel culto dell’estremismo di destra xenofobo e razzista. Ad Hallem nell’est del paese, nel giorno in cui gli ebrei celebrano la festività dello Yom Kippur, all’interno
dell’edificio religioso c’erano tra 70 e 80 persone, ha riferito un leader della comunità ebraica locale. Solo un caso che le vittime siano state soltanto 2, fuori dal tempio, che l’attentatore non è riuscito a penetrare grazie alla pronta reazione dei fedeli al suo interno che si sono barricati allarmati dai primi spari per strada.
Stephan Ballet ha ripreso per intero la sua azione criminale, filmandosi con una telecamera fissata sull’elmetto militare e trasmettendo le immagini su Twitch, piattaforma digitale dedicata agli appassionati di videogiochi. 35 minuti di follia pura. Nel filmato, il killer dice in inglese, prima di sparare: “La radice di tutti i problemi sono gli ebrei”.
Vari testimoni hanno raccontato dell’attacco al ristorante doner kebab, descrivendo “un uomo armato con un casco e abiti militari” che ha “lanciato una granata nel locale, la quale si è schiantata sulla porta ed è esplosa”. Poi, l’assalitore ha “sparato almeno una volta nel negozio e l’uomo seduto dietro di me è morto, io mi sono nascosto in bagno”, ha ricostruito un sopravvissuto. Il quartiere è stato isolato e la stazione ferroviaria centrale di Halle chiusa, mentre il sindaco ha evocato un “massacro” e la cancelliera Angela Merkel, tramite il portavoce Steffen Seibert, ha condannato “l’attentato” ed espresso “solidarietà a tutti gli ebrei” nel giorno di festa. In serata, ha partecipato a una veglia serale presso una storica sinagoga nel centro di Berlino.
La sicurezza è stata rafforzata davanti alle sinagoghe di varie città tedesche, tra cui Berlino, Lipsia e Dresda. L’attacco arriva pochi mesi dopo l’omicidio, nell’Assia, di Walter Lübcke, deputato pro-migranti del partito conservatore Cdu di Merkel. Il principale sospettato è un membro di movimenti neonazisti. L’omicidio aveva sollevato un’ondata di shock nel Paese, dove l’estrema destra xenofoba registra successi elettorali, risvegliando il timore di un terrorismo sull’impronta di quello del gruppuscolo neonazista Nsu che tra 2000 e 2007 uccise una decina di migranti. E ci sono altri episodi violenti il cui spettro aleggia, come l’accoltellamento della sindaca di Colonia Henriette Reker nel 2015 e due anni dopo di quello di Altena, Andreas Hollstein, entrambi favorevoli all’accoglienza dei profughi. Secondo Süddeutsche Zeitung, la Germania è alle prese con una “Raf bruna”, riferimento al gruppo terrorista d’estrema sinistra attivo tra 1968 e 1998. Nelle liste delle autorità di Berlino sono registrati come pericolosi oltre 12.700 estremisti di destra.