Roma, 5 feb. (LaPresse) – “Siamo nella stagione delle riforme e quella forse più importante, certo quella più attesa, dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore della magistratura tarda a veder la luce. È forte e fondata la preoccupazione che non potrà essere varata in tempo utile a consentire che la prossima composizione dell’organo di autogoverno sia formata da un meccanismo elettorale diverso dall’attuale”. Così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, nella sua relazione al comitato direttivo centrale. “A dispetto di qualche malevola voce, indifferente alla realtà e affezionata ai pregiudizi, nessuno dentro l’Associazione nazionale magistrati ha brigato e briga per il mantenimento dello status quo – continua – Ma cosa può fare l’ANM più che chiedere, sollecitare, insistere, cercando di contribuire alla discussione pubblica sulla necessità delle riforme? Null’altro che richiamare ancora una volta – sperando di non esser già fuori tempo massimo –l’attenzione della Politica tutta sulla impellenza di un nuovo assetto normativo, che non sarà, come solitamente si dice, la panacea di ogni male, ma che certo non può mancare in un disegno di ripresa che abbia a cuore l’Istituzione giudiziaria. E dovremo ricordare alla Politica che anche il non agire, il rimanere inerti, il far passare invano il tempo equivale, in situazioni di conclamata inadeguatezza del quadro di regole normative, all’assunzione di una pesante responsabilità, a cui la Magistratura resta estranea e di cui potrà solo patire le negative ricadute”.
Giustizia: Anm, preoccupazione su riforma, politica non sia inerte
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